Precipita dalla finestra di una clinica privata di Ferrara. Risarcita la figlia dell’anziano deceduto
Via libera alla liquidazione di 219mila euro. L’uomo era stato ricoverato per un tentativo di suicidio e poi si era gettato da una finestra della clinica: morì dopo due mesi
Ferrara L’Azienda ospedaliera di Ferrara è pronta a liquidare 219mila euro a titolo di risarcimento del danno a favore della figlia di un anziano paziente deceduto nel 2022 a seguito di un tentativo di suicidio.
Si tratta di una vicenda molto complessa, che vede quattro medici imputati di omicidio colposo: due dell’ospedale Sant’Anna di Cona e due della clinica privata Quisisana, dove è materialmente avvenuto il fatto che ha portato al decesso dell’uomo. Qui, infatti, era stato trasferito e ricoverato nel reparto di geriatria e qui aveva scardinato una finestra per poi lanciarsi nel vuoto. Fece un volo di sei metri e atterrò su una tettoia, riportando lesioni gravissime che però non lo portarono subito alla morte: l’agonia durò due mesi.
Per la Procura di Ferrara ci furono evidenti negligenze da parte dei medici che ebbero in cura l’uomo, entrato in pronto soccorso a Cona a seguito di un tentativo di suicidio e poi mandato alla Quisisana per il ricovero successivo. Nella tesi accusatoria, avrebbe dovuto essere più propriamente assistito nel reparto di Psichiatria e dunque non essere inviato nella clinica privata, che non ha tale tipo di presidio, dove in ogni caso i due medici che lo visitarono, pur essendo scritto nella cartella clinica che era ricoverato per via di un tentativo di suicidio, non diedero le necessarie indicazioni per predisporre le contromisure per prevenire il rischio suicidario come previsto dalle linee guida in materia elaborate sia a livello nazionale che locale e recepite dalla stessa struttura privata da diversi anni.
Una catena di negligenze nei confronti di un paziente molto fragile, che ha avuto la conseguenza più tragica di tutte. Negligenze per le quali è stata prima aperta un’indagine e poi chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare già celebrata nei mesi scorsi, era stata rinviata di fatto per sondare una possibile conciliazione dal punto di vista civilistico tra la figlia dell’uomo, che è assistita dall’avvocato Antonio Boldrini, l’azienda sanitaria (i cui medici sono difesi dagli avvocati Michele Ciaccia a Marco Linguerri) e la struttura privata (i cui sanitari sono difesi dagli avvocati Simone Bianchi e Gianni Ricciuti). La prossima udienza, per l’eventuale scelta dei riti alternativi, è in programma per il 30 ottobre (ma potrebbe subire un ulteriore rinvio dato che il giudice Danilo Russo, titolare del fascicolo, per quella data non sarà più in servizio a Ferrara).
Nel frattempo, dopo il parere positivo del Comitato valutazione sinistri unico (Cvsu), il Sant’Anna, chiamato in giudizio insieme alla Quisisana in veste di responsabile civile, come si evince da una recente deliberazione ha dato il via libera alla liquidazione del risarcimento per 219mila euro complessivi, accettando così l’offerta avanzata dalla figlia del defunto e che ha come contropartita la revoca della costituzione di parte civile. Una medesima proposta, per la stessa cifra, risulta essere stata avanzata anche nei confronti della clinica Quisisana ma ancora non risulta una essere stata assunta una determinazione a riguardo da parte della struttura privata.
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