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Nidi comunali a Ferrara, rebus personale. La Cgil: «Troppo precariato»

Alessandra Mura
Nidi comunali a Ferrara, rebus personale. La Cgil: «Troppo precariato»

Fino a giugno assunti 24 educatori, poi 4 di religione e 39 ai servizi integrativi. Una quarantina i posti di ruolo vacanti. Guglielmini: «Occorre stabilizzare»

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Ferrara Ripartono l’8 settembre le attività educative e didattiche dei nidi, delle scuole d’infanzia e degli Spazi Bambino del Comune di Ferrara, e in questi giorni sono state ufficializzate tramite determina comunale le assunzioni a tempo determinato per coprire il fabbisogno di personale delle strutture 0-6 anni. Sono 24 gli insegnanti assunti per l’anno scolastico 2025-2026 (dall’8 settembre al 26 giugno), provenienti dalla graduatoria per insegnante comunale a tempo determinato e convocati nei giorni scorsi per ricevere l’incarico. A questi si aggiungono altre 39 unità, reclutate con le stesse modalità e destinate ai servizi integrativi. Quattro infine, le assunzioni a termine di docenti per l’insegnamento della religione. E se tutte le caselle dell’organico si stanno riempiendo, i sindacati della funzione pubblica tornano ad accendere un faro sul tema delle stabilizzazioni del personale delle scuole comunali.

«Per coprire posti vacanti di ruolo si fa ricorso a docenti precari – sottolinea Sergio Guglielmini (Fp Cgil) – quando ci sarebbero tutte le condizioni, sia economiche che legislative, per procedere con assunzioni a tempo indeterminato». Secondo una stima sarebbero circa una quarantina i posti di ruolo vacanti «ma le assunzioni a tempo determinato includono anche i lavoratori “jolly”, impiegati per supplenze nel caso un collega sia costretto ad assentarsi dal lavoro. È con rammarico che constatiamo come anche quest’anno si sia fatto ricorso ai precari, ed è una scelta frutto di una volontà politica, considerato che la legge prevede che gli enti pubblici possano stabilizzare personale con 36 mesi di servizio, e questa è una figura professionale di cui certo non c’è carenza a Ferrara». Da tempo, prosegue Guglielmini, «abbiamo chiesto al Comune un confronto su temi che contengono elementi di dibattito sindacale, ma finora non abbiamo ricevuto risposta. Da parte nostra – assicura – nessuna volontà di provocazione, ma la richiesta di svolgere un ruolo e dare un contributo in percorsi che devono essere condivisi». Stabilizzare il personale significa «non solo tenersi strette competenze sulle quali si è investito in formazione, ma assicurare maggiore continuità didattica e andare oltre la logica dell’annualità». Il confronto, sostiene Guglielmini, dovrebbe includere anche i servizi esternalizzati, un segmento importante del settore 0-6 anni «affidato a cooperative sociali al tempo del blocco delle assunzioni pubbliche». Il tema qui sono i nuovi bandi «che dovrebbero valorizzare maggiormente ed essere più rispondenti al servizio di grande competenza e alto livello qualitativo offerto da queste realtà». Due obiettivi, conclude, non in contrasto tra loro: «Stabilizzare il personale incluso nel perimetro dell’affidamento diretto e al tempo stesso non penalizzare quello esternalizzato. Su questi punti siamo decisi a far sentire la nostra voce». 

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