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Sfonda col suv il cancello del Parco del Delta a Lido Spina e scappa

Katia Romagnoli
Sfonda col suv il cancello del Parco del Delta a Lido Spina e scappa

Indagini in corso. «Lo fanno per poter entrare ma possono accedere solo le persone autorizzate»

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Lido Spina Nel Parco del Delta l’ingresso deve essere controllato. Eppure c’è chi, imperterrito, continua a comportarsi ignorando il rispetto delle regole. Nei giorni scorsi ennesimo atto vandalico, questa volta ai danni del cancello elettronico, posto davanti all’entrata del casone di Bellocchio al Lido Spina. La cancellata sarebbe stata divelta dopo che un Suv con corda fissata ad un gancio di traino avrebbe tirato una delle basi di appoggio del cancello, piegandola e danneggiandola.

Disturbato dall’arrivo di qualcuno, il conducente del Suv avrebbe recuperato in furia e fretta la corda fissata al cancello, allontanandosi velocemente, in direzione Ravenna. L’antica stazione di pesca, presidio dei guardiani di valle dei secoli scorsi, riqualificato alcuni anni fa, nell’ambito del piano di recupero e valorizzazione del patrimonio storico e culturale del comprensorio vallivo comacchiese, è raggiungibile dalla strada statale Romea, ma è anche punto nevralgico di passaggio dei cicloturisti diretti da e per l’Argine degli Angeli.

Il Comune di Comacchio, per tutelare i diversi interessi che insistono nell’area della stazione di Bellocchio (pesca, caccia nelle tine e cicloturismo), aveva inserito una cancellata elettronica, le cui chiavi di accesso sono in uso solo a soggetti regolarmente autorizzati. I cicloturisti, invece, sono tenuti a servirsi del sottopasso che da Viale degli Etruschi attraversa la strada statale Romea, per immettersi, in sicurezza, in valle. Quella di Bellocchio sembra essersi trasformata nella cancellata oggetto di una disputa tra diversi contendenti, dato che, inspiegabilmente, è stata divelta, da mani ancora ignote.

Secondo le informazioni raccolte, si tratterebbe di un atto mirato al preciso scopo di fare danni e di lanciare, contestualmente, un avvertimento, per lasciare libero il passaggio. C’è chi ipotizza che per evitare il percorso predisposto per i ciclisti, attraverso il sottopasso, si sia voluto, fuor di metafora, forzare la mano, con un atto vandalico insensato e deprecabile, i cui costi ricadono inevitabilmente sulla collettività.

Dal canto loro, i cacciatori, che si sono aggiudicati, con regolare sorteggio, gli apprestamenti di caccia in valle, temono di essere additati di azioni che invece condannano con risolutezza.

«Amiamo l’ambiente e le nostre valli, che conosciamo a fondo e che vogliamo continuare a rispettare e a preservare – fanno notare alcune persone rispettose del luogo, amanti del territorio -; se fosse stato inserito un cancello scorrevole ad un pezzo unico, anziché a due ante, non si sarebbero verificati problemi di questo tipo. Si è buttato denaro per costruire un cancello a libro, che è già stato danneggiato e reso inservibile. Se venisse riparato, i malintenzionati potrebbero tornare a vandalizzarlo».

«Il danneggiamento mi è stato segnalato ieri dai colleghi vallanti – conferma Massimiliano Costa, direttore dell’Ente -; segnaleremo lunedì al Comune di Comacchio». 


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