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Tariffe sul teleriscaldamento. Pronti 107 reclami contro Hera a Ferrara

Alessandra Mura
Tariffe sul teleriscaldamento. Pronti 107 reclami contro Hera a Ferrara

Bollette vagliate da Rete Civica, migliaia le famiglie coinvolte

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Ferrara Sono 107 i reclami che a breve saranno inviati a Hera nell’ambito del contenzioso sulle tariffe del teleriscaldamento applicate dal settembre 2021 all’ottobre 2023. Una battaglia che vede contrapposte alla multiutility alcune migliaia di famiglie ferraresi. Forti della sentenza dell’Agcm (autorità garante della concorrenza e del mercato) che due anni fa ha condannato Hera a pagare una sanzione di 2 milioni di euro per i ricarichi esorbitanti – fino al 230% – abusando della posizione dominante, gli utenti riuniti nella Rete Civica si sono organizzati per ottenere il rimborso delle somme che ritengono essere state versate ingiustamente. In questi giorni si sono conclusi i conteggi relativi a 107 contratti di fornitura condominiale che si concretizzeranno in altrettanti reclami formali da presentare alla società. La vicenda è quella della speculazione denunciata da Rete Civica legata all’aumento del prezzo del gas «utilizzato da Hera per applicare forti rincari alle tariffe del Tlc, nonostante a Ferrara il servizio di riscaldamento sia coperto solo per il 10% dal gas, mentre la restante quota è fornita per il 45% dal termovalorizzatore e per il 45% dalla geotermia - spiega Massimo Buriani, consulente di Rete Civica - Fino all’ottobre del 2023 la tariffa del Tlc è stata regolata da Hera, che ha agganciato il prezzo a quello del gas, producendo rincari che l’Agcm, con un’elaborata istruttoria di 170 pagine, ha sanzionato condannando la società a pagare 2 milioni di euro».
Oggi a stabilire le tariffe non è più Hera, ma Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), che ha disancorato gli importi dal prezzo del gas e fissato un tetto invalicabile di prezzo (cap) a 75 euro/megawattora. Condizioni certo più vantaggiose «rispetto all’accordo che nell’ottobre del 2022 era stato stretto fra Hera e il Comune di Ferrara, e che prevedeva 155 euro/MWh, da portare a 145 nel 2025 e mantenerli fino al 2040 – continua Buriani –. A suo tempo noi protestammo contro quello che, anziché essere un accordo vantaggioso, era un contratto capestro; attualmente con le tariffe regolate da Arera ci troviamo di fatto in un regime di mercato tutelato. Quelle in vigore oggi sono tariffe ancora provvisorie, perché è in definizione un sistema tariffario basato sui costi di produzione. Sulle proposte avanzate da Arera è in corso una consultazione da parte di Rete Civica per arrivare a una situazione il più possibile vantaggiosa».
A dover essere ancora sanata però, rimarca Rete Civica, è la “stortura” avvenuta tra il 2021 e il 2023, quando migliaia e migliaia di utenti hanno ricevuto bollette esorbitanti, per le quali ora sono decisi a ottenere riparazione. In questi mesi sono stati acquisiti i dati da ogni singolo contatore e ricalcolato le bollette secondo le tariffe transitorie introdotte da Arera nell’ultimo trimestre del 2023 ovvero quello che, secondo i ricorrenti, sarebbe stato giusto pagare, e la differenza dovrà essere risarcita. Hera da parte sua, dopo aver saldato la sanzione inflitta dal Garante, ha fatto ricorso al Tar del Lazio, e un pronunciamento favorevole potrebbe restituirle forza anche sul campo dei ricorsi. A dicembre 2024 la muliutility si era espressa nel seguente modo: «L’azienda ritiene di avere operato correttamente e nel pieno rispetto degli impegni contrattuali assunti adottando anche ulteriori misure in collaborazione con l’amministrazione comunale tese al contenimento della spesa energetica in un contesto di mercato emergenziale. Tra queste, i due accordi integrativi del 2022 e del 2023 e i bonus sociali che, come peraltro conferma la stessa Autorità nel provvedimento, hanno garantito la riduzione delle tariffe rispetto ai meccanismi di calcolo precedenti, con un’attenzione particolare alle categorie fragili»
«Ma l’interesse di Hera - ragiona Buriani - dovrebbe essere lo sviluppo della geotermia incoraggiando gli utenti a puntare sul teleriscaldamento, obiettivi che questa resistenza sulle tariffe certo non favorisce». Il tema è anche quello del superamento del termovalorizzatore nei servizi di riscaldamento, un obiettivo possibile «solo potenziando la geotermia, e in questo senso vedo molto positivamente gli investimenti che la società sta compiendo in questa direzione. In caso contrario l’unica alternativa al termovalorizzatore sarebbe il ritorno al metano».

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