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Ferrara, dalla violenza all’isolamento: le tante sfide dell’adolescenza

Andrea Mainardi
Ferrara, dalla violenza all’isolamento: le tante sfide dell’adolescenza

Lo psicologo Costantini: «I genitori lavorano, i ragazzi sono poco seguiti». Depressione in crescita: «Incidono anche i cattivi modelli degli adulti»

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Ferrara Gli strascichi del Covid, il mondo di internet e genitori che faticano sempre di più ad essere presenti nelle vite dei proprio figli adolescenti. Sono questi, tra gli altri, alcuni dei principali temi con i quali gli psicologi devono confrontarsi quando si parla di giovani nel pieno del proprio processo di crescita. Col tempo le esigenze delle varie generazioni sono cambiate in maniera importante come rivela lo psicoterapeuta Alessandro Costantini: «Ci sono temi e necessità diverse, che sono cambiate molto col passare degli anni. Oggi – spiega Costantini – gli adolescenti hanno famiglie che lavorano e spesso sono fuori casa. Ciò li porta ad essere poco seguiti e ad avere un rapporto difficile compiti e regole, con il ruolo di educatore che spesso viene affidato ai nonni o ad altri parenti».
La pandemia si fa ancora sentire sulla socialità di alcuni giovani: «Molti ragazzi cresciuti in quel periodo continuano a chiudersi nelle proprie stanze in favore dei social network. La tecnologia ha portato cambiamenti tanto veloci quanto radicali. Una volta le mode erano dettate da condizioni politiche o culturali mentre oggi si guarda agli influencer oppure verso il “proibito” come la pornografia o la violenza estrema». Lo psicologo evidenzia anche una «desensibilizzazione nei confronti proprio della violenza, oggi propinata negli ambiti più svariati. Questo sfocia anche nel bullismo, fenomeno per il quale alcune giovanissime vittime si sono anche tolte la vita. Le già grandi difficoltà che l’adolescenza porta per quanto riguarda la creazione di una propria personalità, si trasformano in depressione e demotivazione quando gli adolescenti vengono esposti ai modelli sbagliati proposti dal mondo degli adulti. C’è molta aggressività per cui si creano vere e proprie bande o gang nel quale vige solamente la legge del più forte».
Qualcosa è cambiato anche in positivo: «Per quanto il precariato di fatto tolga a molti ragazzi la speranza di trovare un futuro migliore, molti di loro si rendono conto delle proprie difficoltà psicologiche. La salute mentale è maggiormente considerata dalle nuove generazioni. Inoltre una nuova tendenza è il preferire luoghi di socialità meno affollati e più raccolti. Si va di più a casa di amici in piccoli gruppi invece di “tuffarsi” in discoteca». L’antidoto a queste problematiche? «Inevitabilmente sulla scuola c’è un gran carico di responsabilità. Però anche i genitori potrebbero tornare a “studiare” con dei mini corsi creati dai vari enti preposti per la gestione dell’adolescenza».
L’iniziativa
E proprio in quest’ottica il Comune di Ferrara propone per venerdì 3 ottobre alle 17.30 un webinar per i genitori dal titolo “Allenare gli adolescenti alla vita. Non più bambini, non ancora adulti”. Il relatore sarà il medico, scrittore e psicoterapeuta Alberto Pellai ed è possibile iscriversi scrivendo all’indirizzo di posta elettronica webinar.nuovegenerazioni@comune.fe.it.
«Questo incontro – sottolinea l’assessore alle Politiche giovanili Chiara Scaramagli – descrive bene la fase che i nostri ragazzi vivono in cui non sono più bambini ma non sono ancora adulti. È un tempo di passaggi complessi, in cui gli adolescenti affrontano sfide enormi dovute al peso dei social e delle nuove tecnologie, al tema della salute mentale, con ansie e fragilità sempre più diffuse, alla necessità di trovare spazi di relazione autentica e di sentirsi parte di una comunità».
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