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Casaglia, residenti esasperati dalle feste: «Non dormiamo più»

Daniele Oppo
Casaglia, residenti esasperati dalle feste: «Non dormiamo più»

Grandi feste alla sala polivalente, gli abitanti lamentano rumore per tutta la notte

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Casaglia Una festa al mese, che si protrae per tutta la notte e fino a oltre l’alba del giorno successivo. Schiamazzi, urla, musica ad alto volume. Via vai di automobili e persone che mingono un po’ ovunque, anche se è casa d’altri, quando non hanno necessità di liberarsi anche di qualcosa di più consistente. Succede a Casaglia, nel pieno centro abitato della frazione, nella Sala polivalente e dove da aprile, con cadenza almeno mensile, oltre un centinaio di persone straniere si ritrovano per fare delle grandi feste.
Una situazione che per i residenti è però diventata intollerabile, per via del rumore costante che impedisce loro di dormire e del poco rispetto del decoro. Intollerabile al punto che una famiglia ha ora deciso di rivolgersi a due avvocati per preparare un esposto da consegnare in questura, per chiedere che venga messo almeno un freno alla situazione. «A cadenza variabile fanno una festa e non ci sarebbe niente da ridire, se non che va dalle 23.30 alle 6 del mattino – spiegano un residente e sua moglie –. Sono tanti, non stanno dentro al locale, perché saranno 100-150 persone e rimangono in strada. Lascio immaginare il rumore di voci, urla, auto che sgommano. In quelle notti non riusciamo a dormire. E non è da trascurare quello che lasciano in giro: bottiglie, cartacce, tamponi insanguinato, feci, urina, si infilano nei passaggi non protetti delle abitazioni, anche nell’area bambini. Abbiamo chiamato la forza pubblica e la prima volta hanno guardato le carte del locale, immagino fossero in regola, ma le persone rimangono sulla strada urlando, facendo baccano». Si è verificato anche qualche episodio che ha generato del timore. «Abbiamo un cane in casa che ha volte ha bisogno di uscire anche di notte, e una volta ha cominciato ad abbaiare e questi signori s i sono arrabbiati sono venuti vicino anche minacciosamente per zittirlo, uno anche una bottiglia vuota in mano. Non è successo niente per fortuna». La coppia ha provato a rivolgersi anche all’Amministrazione comunale, prima al vicesindaco e poi all’assessora Cristina Coletti, sia tramite la segreteria che con una e-mail: «Nessuna risposta è arrivata». 
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