Ferrara e le sue storie nel nuovo libro di Gian Pietro Zerbini
Esce “365 cronache ferraresi raccontate giorno per giorno” del giornalista. Il prefetto: «Un diario di bordo, fonte preziosa». Il ricavato al progetto verde di Avis
Ferrara Definito dal prefetto Massimo Marchesiello, un bellissimo «diario di bordo», il libro di Gian Pietro Zerbini “365 cronache ferraresi raccontate giorno per giorno” è stato presentato ieri in anteprima proprio in Prefettura; una scelta che conferma l’intento espresso dal prefetto fin dal suo insediamento a Ferrara di rendere Palazzo Giulio d’Este uno spazio aperto alla cittadinanza. La presentazione ufficiale invece sarà venerdì 12 settembre alle 17 alla biblioteca Ariostea (via delle Scienze, 17) dialogando con il caporedattore della Nuova Ferrara Francesco Dondi e con un intervento di Antonella Vicenzi, presidente Assostampa Ferrara, che proprio quest’anno celebra i 130 anni dalla sua fondazione.
Gian Pietro Zerbini, già caposervizio del nostro quotidiano e ora in pensione, non è riuscito a spezzare quel filo che lo ha legato, fin dall’apertura del giornale nel 1989, alla sua attività di cronista attento, preciso e rispettoso dell’avvenimento e di chi ne era coinvolto. Sono state queste le prime puntualizzazioni fatte dal prefetto sia sulla persona sia sul giornalista, con il quale, ha ricordato, lo lega «una profonda e sincera amicizia, avendo condiviso con lui tanti momenti di questo suo diario di bordo. Il libro – ha proseguito Marchesiello – rappresenta per chiunque lavori in Prefettura una fonte preziosa di informazioni sulla storia della città e del suoi protagonisti».
L’autore del libro, che è edito da Faust Edizioni, ha esordito ringraziando il prefetto e poi l’Avis, che ha sposato il progetto editoriale e a cui andrà il ricavato della vendita, per poi ripercorrere brevemente il suo esordio nel mondo della donazione. «Sono entrato tardi a far parte di Avis – ha detto Zerbini – poiché essendo microcitemico pensavo di non poter donare il sangue; invece anche noi con questa caratteristica possiamo donare il plasma e così oggi sono non solo un donatore ma un collaboratore dell’associazione a cui ho voluto destinare i proventi del libro. Per quanto riguarda invece il testo, l’idea mi venne molto tempo fa».
Raccontare il passato per ricordare e mettere le generazioni future nelle condizioni di capirlo meglio. Questo il primo obiettivo, mentre alla base c’è un grande amore per la storia, materia che lo ha sempre affascinato. «Ed è stato proprio questo sentimento – scrive Zerbini nell’introduzione – a spingermi a scrivere questo libro-almanacco, con una doppia responsabilità, nei confronti dei lettori di oggi e di quelli di domani».
Frutto di una ricerca particolarmente impegnativa e grazie ad un lavoro alle spalle di registrazione puntuale dei fatti accaduti in passato, Zerbini è stato in grado di comporre in oltre 440 pagine una raccolta di articoli, interviste, inchieste, profili e qualche elzeviro giusto per alleggerire contesti talvolta drammatici. L’antologia spazia in 35 anni di cronache cittadine, esattamente quelli che lo hanno visto alla scrivania della Nuova Ferrara.
I dirigenti Avis hanno voluto ringraziare l’autore per averli coinvolti in questa sua opera. Come presidente di Avis Comunale, Alessandro Cattabriga, partendo dalla mission della sua associazione che si basa su due importanti termini «comunità e memoria», ha voluto esprimere la sua soddisfazione per aver dato il patrocinio al libro, per il quale è prevista una campagna di diffusione a tappeto in tutti i centri di raccolta sangue. I proventi andranno soprattutto a favore del Giardino del donatore che l’Avis ha realizzato all’ospedale di Cona. Frutto di un’idea di Sergio Mazzini, storico presidente di Avis Comunale che ha appena terminato il mandato, prevede la piantumazione di un albero ogni 50 donatori nuovi. «Ne abbiamo già piantati 20 – riferisce Mazzini – e intendiamo proseguire dotando lo spazio dove gli ospiti del Centro riabilitativo San Giorgio vanno a fare ginnastica, con panchine e tutto quanto possa servire per rendere l’area accogliente».
© RIPRODUZIONE RISERVATA