Ferrara, ecco i bus all’idrogeno
Da lunedì i primi tre entreranno in azione lungo le linee urbane 7 e 11. Gualtieri (Tper): «Progetto di interesse nazionale, Ferrara sarà studiata»
Ferrara Ad ampie falcate verso il futuro. Quello improntato alle emissioni zero. All’ambiente altamente ecosostenibile. La Tper ieri ha presentato il nuovo passo che la premia, dopo Bolzano, come seconda città italiana a dotarsi di tecnologia all’avanguardia per il trasporto pubblico: l’idrogeno quale propellente per gli autobus. Completato l’impianto di rifornimento in via Trenti, nell’area ex Ecosfera, al via la flotta: da lunedì i primi tre bus entreranno in azione sulle linee urbane 7 e 11. Tra qualche settimana saranno operativi altri 7 mezzi. A regime i 10 bus ad idrogeno troveranno spazio su tutti i collegamenti urbani sui quali vengono impiegati autobus di 12 metri. Entro il 2029 la flotta raddoppierà arrivando a 20 mezzi.
All’elettrico e al metano, Tper aggiunge ora l’idrogeno nell’ambito di un complesso e vasto piano di modernizzazione della flotta e di ricorso all’energia verde. «Una giornata di grande valore per Ferrara», mette agli atti Stefano Vita Finzi Zalman, assessore alla mobilità. «Presentiamo un lavoro che dura da molto tempo – spiega Giuseppina Gualtieri, presidente e amministratore delegato di Tper –: è stata un’opera di squadra per un progetto che ha la sua complessità». Servono gli autobus, ma ovviamente anche un impianto di rifornimento. L’insieme adesso c’è ed è stato svelato alla cittadinanza.
Si tratta di un investimento globale di quasi 17 milioni di euro: tra le spese maggiori i 5,9 milioni per l’acquisto dei primi 10 autobus (sostenute con 5,5 milioni dai fondi del Pnrr messi a disposizione dal Comune e 400mila euro autofinanziati da Tper) e oltre 4,5 milioni per la realizzazione della struttura di ricarica (finanziati dal Pnrr e dal Psnms, più cofinanziamento Ami per 610mila euro).
Ferrara sarà una sorta di città pilota: molte realtà italiane la studieranno. «Sì, questo è un progetto di interesse nazionale» sussurra la Gualtieri. Spiega Paolo Paolillo, direttore di Tper: «La nostra strategia è decarbonizzazione e sostenibilità energetica. Entro il 2029 contiamo di andare a regime». Sostituzione di bus diesel e metano nelle linee urbane con soli mezzi a idrogeno, parallelamente usare per ora metano liquido e gassoso nel servizio extra urbano. Per il 2030 si può infine pensare totalmente a soli autobus a idrogeno ed elettrici.
Va ricordato che i bus a metano, liquido e compresso, sono già una realtà consolidata da tempo per Tper (a Ferrara sono circa 80) ed anche la gestione della flotta di bus elettrici a batterie è in continuo sviluppo; da oggi un altro importante tassello della mobilità green è rappresentato da questi bus a “fuel cell” alimentati a idrogeno, che combinano la massima compatibilità ambientale con un’autonomia e una flessibilità di servizio davvero ragguardevoli.
«Questi mezzi a idrogeno sono di ultimissima generazione – evidenzia Matteo Cardinali di Solaris, l’azienda costruttrice –: dispongono di tutte le ultime tecnologie in termini di sicurezza su strada. Uno step evolutivo nel sistema del trasporto pubblico».
Marco Nagliati
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