Unife e il mondo scientifico in lutto, è morto il professor Carlo Alberto Bignozzi
Era stato ordinario di Chimica generale e inorganica all’Università di Ferrara e anche professore onorario. Una carriera cinquantennale la sua, in cui ha affrontato vari studi pioneristici
Ferrara Grande dolore nella comunità universitaria e scientifica per la scomparsa del professor Carlo Alberto Bignozzi, già ordinario di Chimica generale e inorganica dell’Università di Ferrara e professore onorario dell’Università di Ferrara.
Nella sua quasi cinquantennale carriera il professor Bignozzi è stato direttore del dipartimento di Chimica e del Collegio di dottorato in Scienze chimiche, costituendo una colonna della comunità accademica nell’Ateneo estense.
Bignozzi ha affrontato studi pionieristici sui processi di trasferimento di carica ed energia in composti di coordinazione, giungendo, tra i primi a livello internazionale, a dimostrare la possibilità di realizzazione di celle solari efficienti basate sui principi di sensibilizzazione spettrale a livello molecolare. Attraverso numerose collaborazioni con gruppi industriali, Bignozzi si è occupato di self assembly, chimica dei nanomateriali, chimica delle superfici e di smart materials con applicazioni fotocatalitiche, farmaceutiche e ambientali apportando anche in tali campi numerose innovazioni.
Scienziato eclettico e dotato di grande energia e intuito chimico, è ricordato dalle tante studentesse e dai tanti studenti e allievi dell’Università di Ferrara come didatta brillante contraddistinto da accesa passione per la ricerca vissuta come intensa avventura intellettuale.
«Ricordo con affetto il collega e amico Carlo Alberto Bignozzi – afferma in una nota la rettrice di Unife Laura Ramaciotti – non solo per il suo notevole spessore scientifico, ma anche per la sua vivacità intellettuale e l’instancabile impegno nel promuovere l'innovazione. Abbiamo condiviso a lungo un percorso di collaborazione, nei rispettivi ruoli, sui temi del trasferimento tecnologico e della ricerca applicata e industriale, durante il quale ha sempre dimostrato professionalità e dedizione, lasciando un segno indelebile nel nostro Ateneo», conclude la rettrice.
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