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L’operazione

Ventotto tonnellate di rifiuti nascoste in un capannone a Tresigallo

Annarita Bova
Ventotto tonnellate di rifiuti nascoste in un capannone a Tresigallo

Abiti usati, scarti e tessuti portati dalla Toscana per evitare lo smaltimento. L’operazione dei carabinieri a Tresigallo dopo aver visto movimenti sospetti

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Tresigallo Abiti usati, scarti, tessuti. In pratica quintali di “stracci” che dovrebbero essere trattati come rifiuti, così come previsto dalla legge. Ma che invece qualcuno ha ben pensato di nascondere in un capannone, pensando così di evitare tutta la trafila dello smaltimento. È successo a Tresigallo e a intervenire i militari del Nucleo carabinieri forestali di Ferrara, intervenuti nei giorni scorsi grazie alla tempestiva segnalazione dei colleghi della stazione territoriale di Tresignana, insospettiti dalle insolite operazioni di scarico in zona. I carabinieri hanno fermato un autotrasportatore facente capo a ditta con sede a Prato. Lo stesso, al momento dell’accertamento, ha esibito una bolla di accompagnamento attestante una cessione fra due aziende toscane, che ha indotto gli operanti ad effettuare approfondimenti sulla genuinità della documentazione.
Le informazioni sull’origine del prodotto, assunte a mezzo degli omologhi reparti dislocati nel territorio di provenienza, hanno consentito allora di apprendere non solo che il documento di accompagnamento, in realtà, non era stato mai emesso dal mittente, ma anche che il luogo di destinazione del carico fosse una cava posta sotto sequestro. Con la collaborazione dei tecnici Arpae, appositamente interpellati, gli operanti hanno, altresì, potuto approfondire la natura del materiale in questione, che si è rivelato con caratteristiche del tutto compatibili con gli scarti della lavorazione tessile. L’esito degli accertamenti, quindi, ha determinato l’esigenza di porre sotto sequestro 80 balle di rifiuti, per un peso complessivo di circa 28 tonnellate, depositate all’interno della struttura messa a disposizione da due persone del posto. Per queste è scattata la denuncia a piede libero per le fattispecie di abbandono e gestione illecita di rifiuti, mentre le indagini proseguono per l’individuazione degli altri soggetti coinvolti.
Dal 1 gennaio 2025 tutti i Paesi Ue devono adottare obbligatoriamente la raccolta differenziata dei rifiuti tessili. Tuttavia, come accade in Italia dove la raccolta di questa frazione di rifiuti è obbligatoria dal 1 gennaio 2022, diversi Stati membri hanno deciso di giocare d’anticipo, avviando dei sistemi di raccolta per intercettare i tessuti scartati. La gestione dei rifiuti tessili è fondamentale perché si comprano sempre più capi di abbigliamento ma il tempo medio di utilizzo degli stessi si è ridotto. Il consumo eccessivo di prodotti tessili, che una connotazione sempre più usa e getta, è un problema anche ambientale. La Regione Emilia-Romagna promuove la prevenzione della produzione di rifiuti tessili attraverso il riutilizzo dei capi di abbigliamento soprattutto all’interno della rete dei centri del riuso regionali. Per i rifiuti tessili è poi attiva la raccolta differenziata che ha permesso di raggiungere un tasso di riciclaggio del 20% a fronte dell’obiettivo del 52% al 2027 per la nostra Regione. 

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