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Il caso

Fallimento del Kleb Basket Ferrara, D’Auria scarica tutto su Miozzi

Daniele Oppo
Fallimento del Kleb Basket Ferrara, D’Auria scarica tutto su Miozzi

L’ex presidente: «È lui che ha gestito tutto». Si torna alla fase di indagine

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Ferrara Un po’ come nel gioco dell’oca, si ritorna indietro nel processo per il fallimento del Kleb Basket Ferrara. A pescare la “penalità” è stata la Procura, che non aveva visto la richiesta di interrogatorio presentata dell’ex presidente Francesco D’Auria e di suo fratello dopo l’atto di fine indagini, e aveva chiesto il rinvio a giudizio. Un errore sanzionato dal codice con la nullità proprio di quest’ultimo atto, fatta valere dall’avvocato Matteo Murgo (difensore dei D’Auria). Il gup Andrea Migliorelli ha quindi rimandato il fascicolo alla Procura affinché proceda con gli interrogatori.

Fase nella quale ritorna in gioco anche l’altro indagato, l’ex patron Fabio Bulgarelli, che avrebbe contribuito al dissesto lasciando un debito da poco meno di 78mila euro con l’Agenzia dell’Entrate, cosa che fa ben felice l’avvocato Alberto Bova, che lo assiste: «Potranno essere apprezzate dalla Procura la memoria e la nuova documentazione che avevamo già presentato ma che non erano state considerate perché era già stata fatta la richiesta di rinvio a giudizio. Siamo fiduciosi».

Per l’ultimo imputato, Marco Miozzi, amministratore unico della società sportiva e ultimo presidente nel brevissimo post D’Auria e fino alla liquidazione, si andrà invece avanti per valutare l’istanza di patteggiamento presentata. Il 25 novembre si dovrà valutare l’avvenuto risarcimento del danno per la concessione della sospensione condizionale della pena. La liquidazione giudiziale si è costituita parte civile tramite l’avvocato Marco Linguerri.

Proprio contro Miozzi, al quale è imputata l’omessa tenuta del libro degli inventari dal 2013 alla liquidazione, D’Auria e il suo legale puntano esplicitamente il dito accusatorio: «Ci sono dei chiarimenti necessari da fare – ha spiegato l’avvocato Murgo a margine dell’udienza – e riteniamo che le imputazioni non siano corrette e siano troppo favorevoli a Miozzi, un soggetto che è sempre stato intraneo alla società».

Per D’Auria, che viene accusato di una bancarotta da 2,6 milioni di euro principalmente di debiti verso l’Agenzia delle Entrate, «Miozzi è quello che ha sempre gestito tutto. Io credevo nel Basket Ferrara, ci tenevo a portarlo ad alti livelli e ancora oggi tifo Ferrara e sono amico di tutti i tifosi. Forse ho fatto anche più di quello che dovevo fare e ci tengo che il pubblico ministero mi ascolti».

La Nuova ha provato a contattare la difesa di Miozzi per ottenere una replica.


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