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Cgil “dalla parte giusta della storia”. A Ferrara in 500 per Gaza

Francesco Gazzuola
Cgil “dalla parte giusta della storia”. A Ferrara in 500 per Gaza

Grande presenza dei lavoratori al corteo di solidarietà che ha sfilato fino alla Prefettura al grido di “Stop al genocidio”. Un manifestante: «In Palestina è iniziata la soluzione finale. Libertà e giustizia, ci sia una seconda Norimberga»

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Ferrara Sventolano le bandiere arcobaleno della pace, quelle rosse della Cgil e i colori della Palestina nel pomeriggio di Ferrara. Attraversa via delle Scienze e Terranuova, svolta per Voltapaletto, sfiora le piazze del centro e si allunga davanti alla Prefettura. Il corteo per Gaza organizzato dalla Cgil ha radunato circa 500 persone, che scioperando si sono date appuntamento sotto al quartier generale del sindacato, in piazza Verdi. Hanno poi sfilato fino all’ufficio territoriale del Governo, in corso Ercole I d’Este, lanciando un forte grido che si unisce a quello che arriva da tutte le manifestazioni nel resto del Paese: «Stop al genocidio in Palestina».

È sotto la Prefettura che lavoratori e lavoratrici in sciopero, più altri manifestanti, hanno ribadito il sostegno alla causa palestinese, con l’esercito israeliano che intanto nelle ultime ore ha dichiarato che continuerà ad usare «una forza senza precedenti a Gaza City», da dove la popolazione sta evacuando. «Una soluzione finale», la chiama Adam Sami di Ferrara per la Palestina, lui che è palestinese di nascita e da due anni scende in piazza per denunciare «i crimini dello stato terrorista di Israele, con la stessa Europa che ha riconosciuto che era ed è in corso un genocidio». Sami ricorda il sostegno alla Global Sumud Flotilla, giunta nel pomeriggio di ieri a sud della Sicilia e diretta a Gaza con aiuti umanitari, e lancia un appello in vista di un altro grande sciopero, quello generale di lunedì: «Si mettano da parte le divisioni, quanto sta avvenendo in Palestina deve smuovere le coscienze di tutti in quanto essere umani, blocchiamo questa città». E poi cala la scure: «Noi palestinesi non vogliamo solo libertà ma anche giustizia. Responsabili, chi ha speculato su questo genocidio e anche chi ha scelto di rimanere in silenzio. Ci sia una seconda Norimberga».

Il grido “Palestina libera” risuona, mentre continuano gli interventi davanti al portone di palazzo Giulio d’Este. Per un momento si affaccia anche il prefetto Massimo Marchesiello. Nel corteo spuntano le kefiah: una ce l’ha la cinquestelle Marzia Marchi, che è solita portarla anche in Consiglio comunale. A proposito di politici, ci sono i dem Giada Zerbini e Paolo Calvano.

Il segretario generale della Filt Cgil Luca Greco scandisce le richieste del sindacato: «Sospendere i rapporti economici e commerciali con Israele, garantire alla società civile di arrivare a Gaza in sicurezza, riconoscere lo Stato di Palestina, permettere a giornalisti e medici di svolgere il loro lavoro nella Striscia in sicurezza». Il messaggio è inoltrato al Governo. La Cgil muove compatta con tutti i settori del lavoro. Una scritta su una maglia rossa recita a chiare lettere: «Dalla parte giusta della storia». 

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