Internati di guerra, consegnate 11 medaglie d’onore a Ferrara
Il tributo: «Hanno deciso di non piegarsi pagando con la libertà»
Ferrara Con la legge approvata il 13 gennaio 2025 si riconosce il 20 settembre di ogni anno la “Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la II guerra mondiale” e per l’occasione viene concessa la Medaglia d’Onore ai cittadini italiani militari e civili che furono deportati. La legge si ricollega alla precedente del 2006 che per la prima volta autorizzò la consegna di una medaglia, ma non una giornata come sarà invece d’ora in avanti.
Lo ha ricordato ieri il prefetto Massimo Marchesiello prima di dare inizio alla cerimonia in Prefettura alla presenza dell’arcivescovo Gian Carlo Perego, dei sindaci dei paesi d’origine dei deportati, di autorità militari e dei parenti dei premiati. Presente anche l’assessore Cristina Coletti («Questi uomini scelsero di non piegarsi ad un’aberrante ideologia pagando con la libertà la volontà di preservare integrità morale e dignità», ha detto) assieme ad altri amministratori comunali. Anna Quarzi dell’Istituto di Storia Contemporanea, determinante fonte di dati per questi eventi ha riferito che a tutt’oggi sono state 459 le medaglie consegnate in collaborazione con l’Associazione mutilati ed invalidi di Ferrara, rappresentata per l’occasione da Fatma Carrara, vedova del presidente Pancaldi che ne ha già realizzate circa 300.
«Furono chiamati gli italiani del silenzio – ha poi concluso la Quarzi –, protagonisti invece di episodi drammatici come quello di Cefalonia che ricorderemo venerdì 26 con la proiezione del film “Il diritto di non ubbidire”. Ne furono catturati 850mila e di questi 650mila dissero di no. Definiti da Hitler Imisd (Internati militari italiani senza diritti, furono internati nei campi di concentramento». Questo l’elenco degli internati ferraresi, militari e civili alla cui memoria ieri mattina è stata consegnata una medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica. Il militare Marino Costa nato ad Argenta nel 1920 è deceduto nel 1986; fu catturato a Trieste il 9 settembre 1943 e destinato in un cantiere navale e poi come barelliere; fu liberato il 1º aprile 1945 e rimpatriato nel settembre. Ha ritirato la figlia Liviana.
Il militare Bruno Vincenzi era nato a Cento nel 1920, fu catturato in Albania nel settembre 1943 e deportato in Germania per lavorare nelle ferrovie; rientrò in Italia nel 1945; ha ritirato la figlia Carla. Come civile Giovanni Cafiero era nato a Brindisi nel 1893 e deceduto a Rovigo. Catturato a Bottrighe (Rovigo) nel 1944 fu deportato a Dusseldorf – Bochum Vestfalia Dortmund, sottoposto a duro lavoro coatto durante un bombardamento riesce a fuggire e viene rimpatriato nel 1945 dalla Cri; ha ritirato il nipote Mirco. Tutti di Ferrara i prossimi internati, ad iniziare da Giuseppe Felisatti nato a Ro nel 1924 e morto a Ferrara nel 2018; militare appartenente al corpo di confine fu catturato nel Friuli dopo l’8 settembre ed internato in Germania, rientra nel 1945. Ha ritirato il figlio Sandro.
Militare anche Giuseppe Fortini, nato a San Nicolò nel 1913 e morto a Ferrara nel 1976. Fu catturato a Durazzo dopo l’8 settembre e internato in Germania nel campo di Ostland – Verche a Conisberg (Prussia) e sottoposto a lavori forzati. Tornerà nel 1945. Ha ritirato il nipote Andrea. Anche Corrado Ghesini, nato a Ferrara nel 1920 e deceduto nel 1979, era un militare e fu catturato con tutto il suo reparto nella caserma di Cremona; internato in diversi campi in Germania fu liberato nel 1945; ha ritirato il figlio Francesco. Militare Arrigo Pelucchi era nato a Ferrara nel 1920 e deceduto nel 2003; fu cattutato in Albania e deportato in Germania in diversi campi dove come sarto cucì le divise dei militari tedeschi; liberato e rimpatriato nel 1945; ha ritirato la nipote Irene. Militare Giuseppe Sandri era nato a Ferrara nel 1919 dove è morto nel 1986; catturato sul fronte albanese nel 1944 fu deportato ed internato in diversi campi lavorando in miniera in condizioni terribili. Fu liberato nel 1945. Ha ritirato il figlio Marco.
Ancora un militare; si tratta di Sesto Teodorini, nato a Ferrara nel 1922 e morto nel 1990. Fu catturato ad Udine e deportato in Germania dove lavorò in diverse fabbriche. Liberato, tornò in Italia nel 1945. Ha ritirato il figlio Stefano. Militare anche Ottobrino Voglia, nato a Portomaggiore nel 1919 e morto nel 1992; fu catturato in Grecia, deportato ed internato nel campo di Thor e poi in quello di Franz IV a Danzica dove lavorò in un cantiere navale. Fu liberato nel 1945. Ha ritirato la nipote Carla. Di Portomaggiore, Giuseppe Marchetti era nato nel 1917 e deceduto nel 2002; militare, fu catturato in Grecia nel 1943 e deportato in Germania in diversi campi lavorando in aziende agricole. Ha ritirato il figlio Vittore.
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