Ferrara, piazza Ariostea ribolle ancora: «Noi derisi, ora le vie legali»
Il picnic del comitato dei residenti per discutere del futuro
Ferrara Ieri pomeriggio piazza Ariostea è tornata a popolarsi, ma questa volta non di transenne, palchi o impianti acustici. A restituirle il suo volto più autentico è stato un picnic libero e aperto organizzato dal gruppo Piazza Ariostea Libera, nato dall’omonima pagina Facebook che conta oggi oltre 930 membri. Un appuntamento informale, a cui hanno preso parte una cinquantina di persone, fatto di tovaglie colorate e approfondimenti culturali, pensato per rimettere al centro l’anima storica e comunitaria di uno spazio che da mesi è al centro del dibattito cittadino e discutere insieme del futuro del gruppo dopo la risposta ricevuta dalla Soprintendenza. L’iniziativa è stata aperta dalla guida turistica Emanuela Mari, che ha illustrato il valore storico e monumentale della piazza, cuore pulsante dell’Addizione Erculea, patrimonio Unesco. «Abbiamo voluto che si parlasse della piazza non solo come contenitore di grandi eventi – spiega Mariasilvia Accardo, una delle rappresentanti del gruppo – ma come luogo che custodisce un’identità collettiva, che ha bisogno di cura e rispetto».
Accardo racconta con fermezza e una punta di amarezza i mesi trascorsi a cercare un dialogo con le istituzioni: «L’unico riscontro lo abbiamo ricevuto dalla Soprintendenza, mentre dal Comune non è arrivata alcuna risposta, nonostante le lettere aperte anche pubblicate sulla stampa. Ci siamo sentiti trascurati e, in certi casi, persino derisi. Non siamo comunque soddisfatti del responso della Soprintendenza, che ci è sembrato abbastanza neutro. Una sentenza che non prende posizione e non ci illumina su cosa debba essere fatto da un ente preposto alla tutela dei beni ambientali».
Un senso di frustrazione che ha portato il gruppo a un passo successivo: «In questi mesi – continua – ci siamo sentiti trascurati e derisi, anche sulle pagine social dell’amministrazione e del sindaco. Abbiamo quindi deciso di intraprendere vie legali. È da giugno che chiediamo un dialogo, ora non possiamo più limitarci a sollecitare senza ricevere risposte».
La mobilitazione ha raccolto anche tanti numeri concreti: la petizione lanciata nei mesi scorsi, chiusa proprio durante il picnic, ha raggiunto 700 firme. «Un segnale importante – aggiunge – accolto anche da residenti di altre zone, come la Darsena, che denunciano problemi analoghi: scarsa vivibilità e assenza di ascolto da parte delle istituzioni».
Qualche risultato, in effetti, è arrivato grazie all’intervento dell’assessore Stefano Vita Finzi Zalman: «A inizio Summer Festival – ricorda Accardo –, al termine delle serate, la segnaletica mobile veniva abbandonata sui marciapiedi, impedendo il passaggio. Dopo le nostre lettere, la segreteria dell’assessore ci ha risposto e il problema è stato risolto».
Il confronto politico, invece, si è arenato: a metà luglio il gruppo consiliare del Partito democratico aveva presentato un ordine del giorno sulle “azioni urgenti per rispondere al crescente disagio dei cittadini residenti in piazza Ariostea”, ma la proposta era stata respinta dalla maggioranza. Il picnic, ieri, ha provato a guadare al futuro, in un’atmosfera conviviale. «Pensiamo che da un’esperienza negativa possa nascere una comunità più forte – conclude Accardo –. Ci siamo conosciuti, abbiamo condiviso sensibilità comuni, e oggi siamo riusciti a trasformare la rabbia in una rete di persone unite».
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