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La segnalazione

Baby vandali ancora in azione a Ostellato, pallonate sulle vetrine e schiamazzi

Annarita Bova
Baby vandali ancora in azione a Ostellato, pallonate sulle vetrine e schiamazzi

I giovani si muovono nella zona dell’oratorio. E mentre gli esercenti sono esasperati, nelle scorse settimane la sindaca aveva chiesto collaborazione alle famiglie

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Ostellato Sono una ventina e ormai da mesi disturbano e tante volte rendono difficili le serate (ma anche nottate) dei residenti ad Ostellato, più precisamente di coloro che abitano nella zona dell’oratorio. Sì, sempre “loro”. Ragazzini e ragazzine che non trovano di meglio da fare che danneggiare luoghi pubblici, come muri e panchine ma anche il cimitero, e proprietà private come esercizi commerciali. Si muovono in gruppo e certamente i “ruoli” all’interno dello stesso sono diversi. C’è chi agisce e chi si limita a ridere ed esaltare oppure anche a restare in silenzio, forse non avendo consapevolezza che comunque sta prendendo parte a quello che potrebbe essere un reato. Se solo qualcuno facesse denuncia. O meglio, in passato è stata la stessa sindaca Elena Rossi a prendere posizione quando i baby vandali hanno danneggiato buona parte del cimitero, ma per il resto piovono solo semplici segnalazioni. «So chi sono e ho anche parlato con i genitori di uno di loro – spiega un esercente -. Il punto è che tirano pallonate contro le vetrine, rompono tutto quello che gli arriva a tiro e non gli si può nemmeno dire niente. Ci ho provato, in tutti i modi ma non ho avuto i risultati sperati».

I carabinieri, a dire il vero, pattugliano la zona più e più volte ma non è semplice e forse nemmeno possibile procedere senza avere in mano una formale denuncia. Dopo l’atto di vandalismo al cimitero di Medelana, la sindaca aveva preso una posizione netta, che continua a sostenere. «In genere, considerato anche il fatto che sono un' insegnante e che da quasi trent'anni mi occupo di educazione, cerco di avere un approccio finalizzato alla comprensione dei motivi che sottendono ai comportamenti dei bambini e dei ragazzi».

Fatta questa premessa, «e consapevole che la letteratura in materia ci insegna che le cause di tali comportamenti sono spesso riconducibili a fattori individuali, sociali, psicologici tra cui si annoverano noia, frustrazione, incapacità di autoregolazione emotiva, mancanza di alternative, credo che ciascuno debba prendersi un pezzo di responsabilità e agire come facente parte di una vera comunità educativa (famiglia, cittadinanza, scuola, istituzioni). Individuare gli autori diventa fondamentale, non tanto per puntare il dito o comminare sanzioni, quanto per provare tutti assieme a creare una rete in grado di farsi carico del problema e provare a trovare soluzioni».

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