Da Roma a Ferrara «appena posso». L’amore di Donato per la città: «Non riesco a stare senza»
Da turista a presenza fissa nell’ex capitale degli Estensi: «È come un luogo dell’anima». E anche la casa è tappezzata di oggetti e ricordi che riguardano Ferrara
Ferrara Quando si dice l’amore. È esattamente quello che un “romano de Roma”, Donato D’Alessio, nutre per Ferrara. Un amore infinito, che non preclude nulla. Fatto di colori, aromi, angoli mai visti o già scoperti, ferraresi noti e sconosciuti che s’incontrano e coi quali spesso nasce un’amicizia sincera. Per questo Ferrara è la seconda casa di Donato, quasi a contendere il primato alla capitale.
«Io e la mia compagna Priya da Roma partiamo e veniamo a Ferrara e ci sembra di addentrarci in un altro mondo – racconta –. Venni la prima volta nel 2004, per motivi di lavoro e su consiglio di un amico. E non ho mai smesso, non riesco a stare senza Ferrara, mi è entrata dentro, la sento come una casa, come un luogo dell’anima. Per questo da vent’anni mi sento ferrarese, pur non rinnegando l’amore che nutro per Roma. Ma Ferrara è Ferrara. Non so spiegare dettagliatamente cosa mi lega a questa città. Anzi, lo so: la sua qualità della vita, lo spirito della gente, la consapevolezza di abitare in un luogo unico, con bellezze di ogni tipo – prosegue Donato, 50 anni, il quale nei giorni scorsi ha avuto anche la possibilità di conoscere il sindaco Alan Fabbri –. Sì, l’ho incontrato in via Cortevecchia ed è stata subito simpatia reciproca. È stato cordiale e affabile, mi ha addirittura chiesto di seguirlo nel suo ufficio in municipio. Lo ringrazio molto per l’attenzione che ha avuto nei miei confronti».
Donato, super tifoso della Roma, altro suo grande amore, risiede sulla Collina Fleming, un piccolo colle che si trova sul lato sinistro del fiume Tevere, nell’area nord-ovest della capitale. Lui, portiere e custode di diversi condomìni, appena il lavoro glielo consente va in stazione, prende il treno e arriva a Ferrara. «La vita qui da voi – racconta ancora con emozione – regala piacere alla vista, al cuore e al palato. Di Ferrara sono innamorato! Mi immergo completamente tra le sue strade, e nel magnifico centro storico che ebbi modo di apprezzare la prima volta più di vent’anni fa, quando quasi per caso capitai a Ferrara. In quel momento è scattato un amore che è difficile descrivere. Sta di fatto che appena riesco prendo e arrivo nella vostra splendida città».
Arrivare a Ferrara, per Donato, significa lasciarsi conquistare dall'ospitalità di tanti amici acquisiti negli anni e dalla filosofia a chilometro zero che si respira quasi in ogni angolo dell’ex gloriosa capitale degli Estensi. Ma c’è di più. Come mostrano le foto che (in maniera eloquente) corredano il servizio, la casa di Donato è tappezzata di oggetti e ricordi che riguardano Ferrara: il Castello, la salama da sugo, souvenir di ogni genere, fotografie, ritagli di giornali, altri, tanti altri manufatti e beni che Donato custodisce come reliquie viventi. Quasi ogni angolo dell’appartamento romano in cui Donato vive ospita un pezzo della nostra città. Un raro esempio di attaccamento, di affetto per un luogo. Che forse meriterebbe un riconoscimento istituzionale che sancisca questa singolare e amorevole unione. Chissà!
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