Ferrara, rimane in carcere dopo la folle fuga
Il 27enne arrestato dalla Polizia di Stato è stato ascoltato dal giudice e si è detto dispiaciuto per le sue azioni
Ferrara Rimane in custodia cautelare in carcere, il 27enne arrestato mercoledì pomeriggio dalla Squadra mobile di Ferrara dopo una rocambolesca fuga sia in auto che a piedi iniziata a Pontelagoscuro e conclusasi in via Modena.
Il giovane, assistito dall’avvocato Alessio Lambertini, è stato interrogato sabato mattina dal giudice delle indagini preliminari Andrea Migliorelli, al quale ha fornito la propria versione dei fatti, ammettendo almeno in parte le proprie responsabilità e dicendosi dispiaciuto per le sue azioni.
Tra le altre cose, ha spiegato di aver agito obnubilato dall’assunzione di alcol e droga e di avere avuto solo l’intenzione di vedere suo figlio.
L’uomo è accusato di vari reati: evasione, furto di auto, omissione dell’obbligo fermarsi per l’incidente nel quale è rimasto coinvolto, tentata rapina di una seconda automobile e resistenza a pubblico ufficiale.
Il 27enne era infatti evaso dalla detenzione domiciliare, nella quale era ristretto per furto in abitazione, a aveva rubato un’auto a Taglio di Po. Con quella ha raggiunto Pontelagoscuro, dove abita la sua ex compagna, che già lo aveva denunciato per minacce. È stata la madre di lei a lanciare l’allarme con una chiamata al 112, paventando pericolo per l’incolumità di sua figlia e sua.
Anche grazie a ciò le forze dell’ordine ferraresi si erano subito attivate per rintracciare l’uomo e l’auto rubata. Giunto a Pontelagoscuro, l’uomo ha notato una pattuglia dei carabinieri in un posto di controllo e ha capito che non era aria, così si è dato alla fuga in via Padova, dove però è rimasto coinvolto in un incidente stradale, all’altezza del pub Il Covo. Sceso dall’auto, non ha prestato alcun soccorso, ha scavalcato il guardrail e ha cercato di rapinare una donna per prenderle l’automobile.
Fallito il tentativo si è mosso a piedi, ma è stato intercettato dagli agenti dalla Squadra mobile che hanno vinto la sua resistenza e lo hanno arrestato.
La difesa aveva chiesto una misura cautelare più blanda rispetto alla detenzione in carcere, proponendo la custodia domiciliare con l’applicazione del braccialetto elettronico. Una proposta che non ha trovato accoglimento da parte del giudice.