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Il 50% dei giovani ferraresi teme l'insuccesso. E tanti sono invisibili

Andrea Mainardi
Il 50% dei giovani ferraresi teme l'insuccesso. E tanti sono invisibili

L’11,8% dei giovani tra gli 11 e 19 anni si sente invisibile a scuola. Confermati anche gli stereotipi di genere: le ragazze ricevono più pressioni sull'aiuto in casa e l'abbigliamento ritenuto inadeguato

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Ferrara È tempo di nuovi dati per l’Osservatorio Adolescenti del Comune che, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, offre uno sguardo esaustivo sui giovani d’oggi e sul loro rapporto con gli adulti. Speranze, obiettivi e paure raccontate da ambo i lati di due mondi che da sempre cercano il modo di rapportarsi in maniera corretta l’un l’altro. Le varie opinioni sono stare raccolte tramite questionari distribuiti nelle scuole secondarie di 1º e 2º grado. «Questa ricerca nasce dal desiderio e dalla necessità di conoscere più a fondo la realtà adolescenziale, per poter rispondere in modo più adeguato a bisogni sempre più complessi, spesso inespressi ma profondamente presenti che richiedono condivisione di pensieri e significati», ha spiegato l’assessore regionale Isabella Conti.

La realtà estense Innanzitutto un veloce riepilogo della popolazione residente: in provincia di Ferrara vi sono 341.213 abitanti. Di questi il 10,4% ha un’età compresa tra gli 0 ed i 14 anni, il 4,1% è nella fascia 15-19 mentre il 4,2% in quella 20-24 anni. Il target della ricerca sono i giovani dagli 11 ai 19 anni ovvero il 7,5% della popolazione ferrarese.

Rapporti con la famiglia Si parte dalle mura di casa e dai maggiori argomenti di conversazione nell’ambiente domestico. Il 60% dei ragazzi parla spesso di salute, il 55% di sport ed il 53% degli amici. Gli argomenti meno toccati sono invece i problemi economici (17,5%), l’immigrazione (15,8%) e la sessualità che arriva solamente al 9,5% confermandosi “tabù” per le famiglie italiane. Gli adolescenti ferraresi rilevano anche le maggiori aspettative dei genitori che sono: l’educazione verso gli insegnanti (72,4%), il rispetto delle regole (61,7%) e lo stare lontano dai rischi (56,1%).

Queste aspettative differiscono però tra ragazzi e ragazze con queste ultime che, citando la ricerca, “sentono di avere pressioni maggiori su tutti gli ambiti (fatta eccezione per lo sport, settore nel quale l’investimento maggiore è sui maschi) ma in particolar modo per gli aspetti che attengono l’aiuto in casa (43,2% femmine e 29,9% maschi), la cura della stanza (47,3% figlie e 33,6% figli) e l’altruismo, virtù nella quale ci si aspetta una maggiore propensione verso gli altri da parte delle figlie con uno scarto particolarmente pesante: 54,7% e contro il 42,3% per i figli maschi”. Restando tra le mura domestiche, i giovani notano come le cause di litigio più frequenti con i genitori siano il troppo tempo passato in rete (43,8%), la mancanza di rispetto (36%) ed il poco aiuto fornito in casa (23%).

Il non rispetto delle regole (34,7%) e i voti (28,7%) sono motivo di discussione soprattutto con i figli maschi mentre con le figlie si litiga maggiormente per il mancato aiuto in casa (36,9% contro il 26,1% dei maschi) e l’abbigliamento ritenuto adeguato (11,8% contro il 9,4% dei maschi), confermando quindi il radicamento di forti stereotipi di genere nell’ambito familiare.

Rapporti con la scuola Nella crescita degli adolescenti, è inevitabile che un ruolo importantissimo venga svolto anche dagli insegnanti. Il rapporto docenti-ragazzi negli ultimi anni è stato sempre più improntato al dialogo rispetto all’autorità. Il 57,5% dei giovani trova i docenti molto disponibili, il 47% li vede aperti al confronto ed il 42,9% ritiene i propri insegnanti in grado di suscitare interesse nei confronti dei temi trattati. Le principali richieste che vengono fatte alla scuola invece, sono una miglior valutazione dell’impegno dimostrato (65,8%), una maggior attenzione verso i temi d’attualità (53,4%) e maggiori scambi con altri paesi o esperienze pratica in aziende o enti (48%).

In classe il 67,8% afferma di stare bene con i propri compagni. Allo stesso modo, è rilevante la percentuale (61,2%) di chi dichiara di sentirsi considerato dai propri insegnanti. Non è inoltre da sottovalutare la percentuale di ragazzi che dice di sentirsi invisibile (11,8%) o fuori posto (15,9%). Guardando infine al futuro, la paura maggiore dei ragazzi è quella di non avere successo nella vita (51,5%): un timore molto più diffuso tra le studentesse (59,9%) che tra gli studenti (41,4%).

Un’altra preoccupazione dei ragazzi è quella di non trovare lavoro (47%), in particolar modo le ragazze (56,4%) hanno questo timore e in linea generale, appaiono più preoccupate le adolescenti femmine rispetto agli adolescenti maschi. Si nota una maggiore ansia per la solitudine e la mancanza di amicizie (37,2% contro il 20,5% dei maschi) ma anche per la possibilità di sviluppare problemi psicologici (39,2% a fronte del 20,7% maschile.

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