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Indagini sulla rissa nel parco a Cento: «La nostra scuola non ha colpe»

Davide Bonesi
Indagini sulla rissa nel parco a Cento: «La nostra scuola non ha colpe»

I carabinieri stanno cercando di identificare i giovani coinvolti

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Cento Quanto avvenuto sabato mattina nel parco del Gigante a Cento ha provocato inevitabili reazioni e anche la comprensibile risposta del dirigente scolastico dell’istituto superiore citato dalla consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Francesca Caldarone, nel denunciare quanto avvenuto con tanto di video della rissa. Intanto, i carabinieri della Compagnia di Cento stanno lavorando sulle immagini del video per identificare i soggetti coinvolti e chiaramente il giovane che ha estratto il coltello. Un passo indietro per raccontare l’episodio: ieri sui cellulari di molti centesi è arrivato il video di una rissa al parco del Gigante, coinvolti adolescenti prima di seguire le lezioni. «È con profonda indignazione che apprendiamo la notizia, confermata da un video – il commento della capogruppo di FdI -, una rissa scoppiata nei pressi dell’ingresso di una scuola superiore, al culmine della quale è spuntato anche un grosso coltello. Un episodio che non può essere sottovalutato, ma che deve scuotere le coscienze di tutta la comunità scolastica, delle famiglie e delle istituzioni locali».
Come detto, ieri sono state numerose le reazioni, anche sui social, dei cittadini centesi. Al netto della condanna generale dell’accaduto, c’è anche chi sottolinea come la rissa sia avvenuta lontano dall’istituto, nel parco, “più giusto dire rissa tra ragazzi, altrimenti diamo alla scuola colpe che non ha”. E c’è anche chi ricordando un altro brutto episodio dello scorso anno scolastico in un istituto centese con gli studenti che in classe inneggiavano a Hitler parlando di forni crematori, invita a presentare “Subito un’interrogazione al Ministero e una querela al sindaco per non aver recintato il parco”. Relativamente al parco, abbiamo scritto già ieri che ci sarebbe l’idea di mettere una siepe, mentre sul fronte Ministero fu presentata un’interrogazione proprio sul caso del richiamo ai forni crematori, conclusa con un nulla di fatto nei confronti della scuola.
La replica
E ieri è stata la stessa scuola, per firma del proprio dirigente scolastico, a intervenire sulla rissa di sabato: «In riferimento alla lettera recentemente apparsa sulla stampa in merito alla rissa fra studenti accaduta il 27 settembre 2025, ritengo doveroso, in qualità di dirigente scolastico, fornire alcune precisazioni e rettifiche. L’episodio citato non è avvenuto “nei pressi dell’ingresso della scuola”, bensì all’interno del parco del Gigante, luogo di passaggio quotidiano non solo degli studenti di questo istituto, ma di numerosi studenti di tutte le scuole superiori di Cento, che lo attraversano per recarsi nella palestra di via Rigone. Da notare che il parco del Gigante è incustodito e del tutto privo di strumenti di sorveglianza. Attribuire in maniera allusiva tale episodio a studenti del nostro istituto rischia di generare nell’opinione pubblica un’immagine distorta e ingiustamente penalizzante per la nostra scuola. Occorrerà accertare l’identità dei protagonisti della rissa, la cui individuazione spetta alle forze dell’ordine. Non corrisponde al vero l’affermazione che “la violenza è di casa nella scuola”; al contrario, la nostra scuola è riconosciuta come un polo di riferimento sul territorio, che offre laboratori attrezzati all’avanguardia, una vasta gamma di indirizzi e articolazioni di studio, nonché un rapporto privilegiato con numerose aziende. Ciò consente agli studenti di ricevere una formazione di eccellenza, che li porta a conseguire ottimi risultati sia nel proseguimento degli studi universitari, sia nell’inserimento nel mondo del lavoro».
E, ancora: «Lettere come quella pubblicata non colpiscono soltanto il personale scolastico, che ogni giorno lavora con dedizione accanto ai ragazzi, ma danneggiano soprattutto gli studenti e le loro famiglie, offrendo un’immagine fuorviante e distorta della realtà della scuola. Il nostro istituto pone al centro della propria azione educativa la sicurezza e il benessere dei ragazzi. Abbiamo sottoscritto protocolli e convenzioni con le istituzioni del territorio e siamo in costante dialogo con le forze dell’ordine, proprio per contrastare comportamenti devianti e prevenire ogni forma di aggressività. I comportamenti sbagliati sono sempre stati sanzionati nella maniera più severa. Parallelamente, realizziamo numerosi progetti dedicati alla convivenza civile, alla legalità e allo sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva. La nostra comunità scolastica continuerà, come ha sempre fatto, a coniugare educazione e formazione, accompagnando gli studenti nella crescita personale e professionale, con l’obiettivo di renderli cittadini consapevoli e preparati ad affrontare con successo il loro futuro».
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