L’effetto Vasco sugli hotel a Ferrara: «In media 230 euro a notte»
Govoni (Federalberghi): «Prenotate il 50% delle camere»
Ferrara C’è chi in questi giorni, a più di otto mesi dal doppio concerto-evento di Vasco Rossi in programma al Parco Urbano il 5 e 6 giugno 2026, ha già prenotato la propria camera d’albergo o persino un intero appartamento, e chi invece attende sperando di bloccare l’offerta giusta. A fare il punto è Zeno Govoni, presidente di Federalberghi Confcommercio Ferrara, che mette ordine nei numeri e nelle percezioni. «I dati che ho a disposizione – spiega – fanno riferimento a 9 strutture alberghiere su 31 in città, ovvero quelle che hanno aderito al progetto HBenchmark. Al momento registriamo una prenotazione del 40% nella prima notte e del 50% nella seconda, con una tariffa mediadi 230 euro a notte».
Un quadro che sembra però contrastare con ciò che traspare dai diversi portali di prenotazione, come per esempio Booking dove i prezzi delle camere toccano anche i 500 euro e la piattaforma avvisa che l’88% delle strutture non è più disponibile. «In realtà – chiarisce Govoni - molte strutture non mettono subito tutte le camere sul portale, ma le rilasciano gradualmente. Lo fanno per diversi motivi: preferiscono venderle a gruppi che si fermano più giorni o riservarle a clienti abituali».
Il nodo prezzi resta però centrale. «È normale – aggiunge il presidente di Federalberghi – che le tariffe in occasione di queste due date-evento salgano: seguono la legge della domanda e dell’offerta. Bisogna tenere conto che su Booking l’albergatore paga una commissione del 16-20%, che in molti casi fa ricadere sul cliente. Ecco perché il mio consiglio è sempre quello di contrattare direttamente con le strutture: spesso si ottiene la stessa camera a un prezzo più basso».
Accanto al mondo alberghiero, resta vivo il dibattito sugli affitti brevi. «Tralasciando gli annunci con cifre folli, dai mille ai cinquemila euro – osserva Govoni – il problema è che molti proprietari, vista l’assenza di tutele sugli affitti lunghi, scelgono di coprire quelli brevi, da un giorno a un mese, penalizzando il mercato tradizionale. Anche durante il concerto di Bruce Springsteen sono nate sistemazioni che definisco in stile “Pop up”: seconde case messe in affitto solo per l’occasione. Bisogna poi capire se queste strutture sono dichiarate e dotate di codice identificativo nazionale».
Ad alimentare i dubbi è il confronto – che non combacia –tra i dati ufficiali e la realtà. «A Ferrara – precisa Govoni – ci sono 400 strutture dichiarate, ma andando su Airdna, piattaforma di analisi sugli affitti brevi, se ne contano 600. Quelle 200 in più da dove vengono fuori? È come se ci fosse un grande albergo da 200 camere che sfugge a ogni controllo, con conseguenze enormi sul mercato».
Il quadro complessivo conferma la crescita dell’extra-alberghiero. «Secondo i dati regionali le attività extra-alberghiere a Ferrara sono 369 con 842 camere, contro le 1050 delle 31 attività alberghiere. Il gap ormai è quasi nullo e bisognerebbe ascoltare anche la voce di quel mercato».
Intanto, le prenotazioni proseguono a ondate. «Abbiamo visto un picco subito dopo l’uscita dei biglietti, poi un rallentamento: ogni tanto entra una nuova prenotazione. È un pubblico che prima assicura il posto al concerto e poi cerca con calma l’alloggio. Sicuramente Vasco Rossi è un grande evento, ma non dimentichiamo che anche in altre occasioni abbiamo lavorato bene, come con il concerto degli Slipknot di quest’estate. Le richieste cambiano con la stagione: capita di vedere un 4 stelle a 70 euro, ma è bassa stagione, mentre nei momenti di alta richiesta i prezzi salgono».
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