Ferrara si ferma per la Palestina: in cinquemila sfilano per le strade
Cori e striscioni a favore del popolo palestinese: “Fermate la guerra, non le barche”
Ferrara Cinquemila persone si sono date appuntamento stamane, 3 ottobre, alla stazione di Ferrara per lo sciopero proclamato da Cgil, Usb e Cobas. Una delle più imponenti manifestazioni degli ultimi tempi in città.
Il corteo scandito dai cori per la liberazione della Palestina e in solidarietà alla Global Sumud Flotilla, si è avviato, al suono dei tamburi, lungo viale della Costituzione per fare il suo ingresso in città da viale Cavour.
“Fermate la guerra non le barche” si legge in uno dei tanti cartelli dei manifestanti a sostegno della flotta di civili che in questi giorni ha cercato di forzare il blocco navale israeliano per aprire un corridoio umanitario permanente verso la Palestina e il cui arresto ha scatenato gli scioperi e le proteste di ieri.
«Oggi a Ferrara, in Italia e nel mondo stiamo scrivendo la storia, non dimenticatelo - ha esortato Adam Sami di Ferrara per la Palestina dal camion in testa al corteo - il nostro coraggio la nostra umanità, la nostra rabbia da qui arrivano alla mia terra bella e martoriata, siate fieri di essere dalla parte giusta della storia. Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa un dovere: la Palestina resiste da 70 anni, non può più continuare a vivere in questo modo merita giustizia e libertà».
«Oggi dobbiamo fare rumore, bloccare tutto per la Palestina» è l'invito al megafono degli attivisti pro Pal dal megafono avanzando verso il centro. Cebtiania gli studenti al fianco dei lavoratori.
«Qui oggi ci sono tutte le categorie del pubblicò e del privato - ha affermato la segretaria generale della Cgil Veronica Tagliati - la precettazione minacciata da Salvini non e mai arrivata, c'è una contestazione del garante, che rispediamo al mittente perché questo sciopero è legittimo per un grave problema di sicurezza per cittadini italiani che sono sulla Flotilla e perché è messo in discussione l'ordine costituzionale come la negazione del diritto internazionale con l'abbordaggio di giovedì. Sappiamo che accanto al diritto allo sciopero, che rivendichiamo, è importante garantire i servizi essenziali, ma questo governo ricordi che sanità, istruzione, diritto alla casa contano quando c'è sciopero ma anche quando c'è da dare dei finanziamenti a questi settori. Inoltre il Governo garantisca aiuti umanitari alla Palestina e applichi sanzioni a Israele invece di offendere le piazze, e dichiari che il blocco della flottiglia è illegale». «Abbassate le armi e alzate i salari» è l'invito di Antonio Ferrucci dell'Usb.
