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Grave dopo lo schianto a Lagosanto, il datore di lavoro lo ha assunto: «Sono scoppiato a piangere»

Annarita Bova
Grave dopo lo schianto a Lagosanto, il datore di lavoro lo ha assunto: «Sono scoppiato a piangere»

Leonardo Fanali, 25 anni, ha visto scattare il contratto a tempo indeterminato. La riabilitazione sarà ancora lunga, ma l’Antico Vinaio lo sta aspettando

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Lagosanto Da un drammatico incidente stradale a una nuova opportunità di vita e di lavoro. Leonardo Fanali, 25 anni, ha vissuto mesi difficili dopo l’incidente del 21 luglio, il quale lo ha costretto a un lungo ricovero e a una riabilitazione complessa. Ma il suo datore di lavoro, l’Antico Vinaio di Bologna, lo ha assunto a tempo indeterminato. Fanali, la mattina del 21, stava viaggiando sulla strada Luigia verso l’ospedale di Lagosanto.

Era sul sedile del passeggero quando la persona alla guida ha perso il controllo del mezzo e lo schianto contro una chiavica è stato inevitabile. Fanali fu portato in ospedale con un codice rosso. Nell’incidente ha riportato numerose fratture cervicali e dorsali e viti impiantate nella testa. Dopo un periodo di coma, adesso è ricoverato e segue un percorso di recupero che potrebbe durare ancora diverse settimane. Il 25enne lavorava all’Antico Vinaio di via Santo Stefano a Bologna e nel momento più duro, quando il suo contratto a tempo determinato come banconiere stava per scadere, è arrivata la chiamata che non si aspettava: l’azienda ha deciso di trasformare il rapporto in tempo indeterminato.

A dargli la notizia è stato direttamente Tommaso Mazzanti, fondatore e amministratore delegato della catena fiorentina celebre per le schiacciate, che da New York lo ha rassicurato sul suo futuro professionale. Fanali, che serviva panini, salumi e vini ed era anche impegnato nella formazione dei nuovi colleghi, aveva temuto di perdere per sempre il suo posto. «Sono molto felice – ha raccontato –, perché hanno deciso di credere in me anche se non è certo quando potrò tornare al lavoro. Questa fiducia mi dà ancora più forza per andare avanti», viene riportato in una nota dall’Anmil, l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, che ha riconosciuto all’azienda il valore di una scelta non scontata. «Un segnale importante perché dimostra come un datore di lavoro possa andare oltre le logiche contrattuali e offrire sostegno concreto a un giovane che sta affrontando un percorso di riabilitazione dopo un grave incidente», dicono dall’associazione.

Per Leonardo Fanali ora inizia una nuova fase: mesi di esercizi e terapie per recuperare pienamente, con la determinazione di tornare presto a una vita attiva, tra sport, amici e il lavoro che tanto ama. «La sua storia diventa così un esempio di fiducia reciproca, resilienza e responsabilità sociale, in cui il sostegno dell’azienda rappresenta non solo un contratto rinnovato, ma un autentico investimento sulla persona.

«Sono scoppiato a piangere - ha raccontato il 25enne -. Perché mi è venuta la pelle d’oca quando è arrivata la telefonata. Ed è più unico che raro che nella vita capiti qualcosa di così bello. Non so neanche quando potrò rientrare, prima di metà novembre è escluso». 

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