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Il caso

Cocaina da Milano a Comacchio, 71enne a processo per spaccio

Daniele Oppo
Cocaina da Milano a Comacchio, 71enne a processo per spaccio

Dieci viaggi nel capoluogo lombardo per comprare la droga da smerciare poi ai Lidi

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Comacchio Fu il primo tassello di una grossa indagine di dieci anni fa su una coca-connection Milano-Comacchio. Oggi è anche l’ultimo degli imputati a essere giudicato, l’unico a non aver scelto riti alternativi, deciso a sostenere la propria estraneità ai fatti.

Un imprenditore di 71 anni, pugliese da molto tempo residente nel Comacchiese, è a processo, accusato di concorso in traffico di stupefacenti insieme ad altre sette persone che hanno già definito nel tempo le loro posizioni. Dieci viaggi in tutto, realizzati tra i mesi di marzo e maggio del 2016, quelli finiti al centro delle investigazioni dei carabinieri lagunari – in sei-sette dei quali il 71enne avrebbe fatto da accompagnatore – per l’acquisto di cocaina a Milano da smerciare poi nella costa comacchiese a vari soggetti, i quali in parte la tenevano per sé e in parte la smerciavano a loro volta.

Un’indagine nata da una denuncia per tentata estorsione presentata a suo tempo proprio dall’odierno imputato. Quella vicenda si risolse in primo grado con una condanna e due assoluzioni, ma per un reato meno grave, quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni: sotto c’era un debito non pagato per il fallimento della vendita di un locale a Lido di Spina.

I carabinieri attivarono delle intercettazioni dopo aver monitorato inizialmente gli spostamenti dei telefoni, scoprendo o così un giro di droga “parlata”, emersa cioè nelle conversazioni e nei messaggi scambiati tra i vari soggetti finiti sotto controllo. Ma anche confermata con l’arresto di colui che era considerato l’organizzatore di tutto e l’uomo con il contatto giusto a Milano – e che ha patteggiato quattro anni e mezzo di reclusione – fermato in auto mentre trasportava quasi due etti di cocaina (177 grammi circa) verso Comacchio. La presunzione è che, visto anche il rischio corso in viaggi del genere, questo sia stato il quantitativo medio trasportato anche nelle altre spedizioni verso il capoluogo lombardo.

Negli anni l’indagine ha subito qualche intoppo e rallentamento, motivo per cui a nove anni di distanza è ancora in corso il primo grado.

Ieri il pubblico ministero Stefano Longhi ha esaminato il maresciallo dei carabinieri che al tempo si era occupato dell’indagine e che è entrato nel dettaglio delle intercettazioni effettuate tra i vari soggetti ritenuti coinvolti nel traffico, con spiegazioni sui movimenti e sui messaggi ritenuti “spia” della compravendita di stupefacente e dei vari passaggi successivi. A febbraio sarà la volta del controesame da parte della difesa dell’imputato, che ha deciso a sua volta di sottoporsi all’esame. l


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