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Il caso

Insulti via messaggio nel mondo del cinema di Ferrara

Daniele Oppo
Insulti via messaggio nel mondo del cinema di Ferrara

Offese di Maximilian Law a Stefano Muroni, si chiude con un indennizzo: «Lo destinerò al nuovo murales di Gherardi»

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Ferrara Parole poco nobili che, alla fine, si sono trasformate in qualcosa di positivo. Uno scontro privato nel mondo del cinema ferrarese, nato da messaggi per nulla simpatici inviati da Massimiliano Stroscio (forse più conosciuto come Maximilian Law, attore e organizzatore del Ferrara Film Festival) all’attore e produttore Stefano Muroni (Blow-up Accademy, Centro preformazione attoriale), si è risolto con un indennizzo economico da parte del primo che verrà destinato da Muroni a rendere ancora più affascinante il borgo di Gherardi, il suggestivo “Villaggio del cinema” nel territorio di Jolanda di Savoia.
 

Muroni, con l’assistenza dell’avvocato Federico Bolognesi, aveva citato in giudizio Stroscio (assistito dall’avvocato Giorgio Ferroni) per ingiurie, dato il tenore del messaggio ricevuto, legato alla mancata collaborazione dell’attore tresigallese con il festival. La questione si è risolta in via stragiudiziale, con un indennizzo, senza però il riconoscimento di responsabilità da parte di Stroscio.
 

«Avevo ricevuto un suo messaggio che ho ritenuto particolarmente violento e aggressivo sulla mia persona e sulla mia professionalità di uomo di cinema – spiega Muroni –. Non ho mai voluto agire perché da anni sono abituato alle critiche da quando ho iniziato a fare questo lavoro. Ho trovato però il messaggio ricevuto surreale e inaspettato. Ho deciso cosi questa volta di tutelarmi. Alla fine abbiamo chiuso con l’indennizzo corrisposto dal signor Stroscio al sottoscritto, pur non ritenendosi responsabile».
 

Quell’indennizzo, come detto, alla fine avrà un suo fine positivo sempre nell’ambito del cinema. «Lo utilizzerò per il futuro murales di Gherardi – annuncia l’attore –. Perché ho sempre pensato che la violenza si debba sempre trasformare in amore e bellezza. Auspico che questa brutta vicenda faccia capire quanto in realtà nel mondo del cinema siano imprescindibili valori come educazione, rispetto e professionalità. E per me la questione finisce qui».