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Le indagini

L’ombra del dolo dietro al rogo del chiosco a Ferrara

Annarita Bova
L’ombra del dolo dietro al rogo del chiosco a Ferrara

Nulla è salvabile. Le utenze erano ancora allacciate e tutto si trovava custodito dentro

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Ferrara Ci potrebbe essere la mano di qualcuno dietro al rogo dello storico chiosco ai piedi del Castello estense, negli ex giardini della Standa. La città, soprattutto la zona più prossima al centro, si è svegliata con odore di fumo nell’aria ieri mattina, complice anche la nebbia fitta. L’allarme è scattato alle 7 di ieri, con diverse telefonate ai vigili del fuoco di Ferrara da parte di passanti e anche da residenti in zona. Le fiamme, altissime, hanno avvolto la struttura nel giro di pochi minuti e nulla si è salvato. I vigili sono arrivati in largo castello con due autobotti, cercando di fare il possibile, ma il chiosco, chiuso da mesi, è stato divorato dalle fiamme. Sul posto anche gli agenti della Polizia locale Terre Estensi. Essendo domenica mattina non c’era molta gente nei paraggi, comunque la zona è stata delimitata e messa in sicurezza durante le operazioni di spegnimento. Necessario anche l’intervento dei tecnici dell’Enel perché le utenze sono ancora attive e si è proceduto con lo spegnimento della corrente generale in parte della zona, almeno per il tempo necessario a portare a termine le operazioni.
Le cause
Gli accertamenti sono in corso. Il chiosco è chiuso ormai da mesi, anche se i gestori non avevano dato disdetta delle utenze. È questo un particolare importante perché all’interno c’erano ancora diversi elettrodomestici attaccati e il cortocircuito è quindi probabile. Nulla è escluso, nemmeno il dolo. Qualcuno potrebbe aver dato fuoco alla struttura in maniera volontaria, come anche potrebbe essere stato un incidente. Nella zona ci sono diverse telecamere private di videosorveglianza, considerata la presenza di diversi alberghi e attività e le forze dell’ordine stanno portando avanti una serie di indagini per arrivare a capire se dietro all’incendio ci sia o meno la mano di qualcuno. All’interno del chiosco erano ammassate sedie e tavoli di plastica, come anche diverso materiale che era stato sistemato al riparo nel corso del tempo. Nulla di tutto questo è salvabile, il sito va interamente bonificato.
Simbolo
Il chioschetto, come quello vicino (l’ex “Cadorina”), è stato a lungo un simbolo per i ferraresi, punto di riferimento specie nelle calde giornate d’estate. Negli anni le gestioni sono cambiate, così come anche le idee e le proposte. Comunque il chiosco, uno dei più belli considerato anche il luogo in cui si trova, ha sempre avuto un fascino particolare. Ecco perché ieri mattina, alla notizia e alla vista, sono stati tanti coloro che hanno lasciato un aneddoto, un ricordo e soprattutto parole di profondo dispiacere e delusione per quanto accaduto. 

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