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Il lutto

Goro, morto don Tiziano Bruscagin. Fu coinvolto nel caso Willy Branchi

Annarita Bova
Goro, morto don Tiziano Bruscagin. Fu coinvolto nel caso Willy Branchi

Il parroco fu assolto con formula piena nel processo per aver calunniato i fratelli Alfredo e Francesco Gianella. Era gravemente malato

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Goro Addio a don Tiziano Bruscagin, prete padovano per molti anni in servizio nella Diocesi di Ferrara e poi nel Piovese, morto a 85 anni. Originario di Arre (Pd), dove era nato il 16 luglio 1940, nel 1966 era stato ordinato presbitero per l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, ma nel 2002 aveva ripreso contatti con la Diocesi padovana di origine, dopo essere stato parroco di Santa Maria delle Grazie di Goro per molti anni.

Il percorso nella Chiesa

Dal vescovo Antonio Mattiazzo aveva ricevuto l’incarico di parroco di Cona, poi di Concadalbero e Villa del Bosco nel 2005. Contestualmente a quest’ultimo incarico era arrivata anche l’incardinazione nel clero padovano. Anche per la sua cordialità e schiettezza, don Tiziano nel 2008 era stato nominato parroco moderatore dell’unità pastorale di Correzzola appena costituita, comprendente le parrocchie di Brenta d’Abbà, Concadalbero, Correzzola, Terranova, Villa del Bosco. A partire dall’autunno 2017 era rimasto nelle stesse comunità in qualità di collaboratore pastorale, mantenendo a Villa del Bosco la sua residenza, fino al giugno 2025, quando le condizioni di salute avevano richiesto l’accoglienza presso l’Opera della Provvidenza Sant’Antonio (Opsa) di Sarmeola, dove la morte lo ha raggiunto nella mattinata di sabato. Le esequie saranno celebrate dal vescovo Claudio Cipolla oggi pomeriggio, alle ore 15. 30 nella chiesa di Brenta d’Abbà. La salma proseguirà poi per il cimitero di Arre.

La vicenda giudiziaria

Don Bruscagin era divenuto noto alle cronache per una vicenda i cui strascichi giudiziari si erano conclusi solo nel 2022, quando fu assolto in appello con formula piena, dopo la condanna di primo grado dall’accusa di calunnia per l’omicidio di Willy Branchi, assassinato il 30 settembre 1988 a Goro dove il sacerdote era parroco. La sentenza della Corte d’Appello di Bologna era stata pronunciata ai primi di novembre del 2022: assolto perché il fatto non sussiste. Don Bruscagin era stato liberato con formula piena dall’accusa di aver calunniato i fratelli Alfredo e Francesco Gianella dicendo, senza mai darne spiegazioni, che erano coinvolti con il loro padre Ido nell’omicidio del 18enne, trovato ucciso alle porte del paese di Goro, 37 anni fa, e sulla cui morte non si è mai giunti all’individuazione degli assassini, un caso irrisolto, su cui è ancora aperta un’inchiesta.

Chi era

Don Tiziano era originario di Arre, dove era nato il 16 luglio 1940 in una famiglia di contadini. I genitori, Carlo e Carmela Zatti, avevano avuto sei figli: Tiziano era il più giovane. Iniziato il percorso formativo nel Seminario di Thiene, era poi passato alla diocesi di Comacchio, dov’era vescovo il padovano mons. Giovanni Mocellini e il 26 giugno 1966 era stato ordinato presbitero ad Arre, rimanendo a servizio della Diocesi di Comacchio (che nel 1976 sarebbe stata unita all’Arcidiocesi di Ferrara): fu vicario parrocchiale al Santo Rosario (1966-1969), cappellano dell’Oratorio “don Bosco” di Comacchio (1969-1970) e vicario parrocchiale di Santa Maria delle Grazie in Goro (1970), prima di diventarvi parroco (1971) per oltre 30 anni: don Tiziano conservò sempre un grande legame con quest’ultima parrocchia. 

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