La Nuova Ferrara

Ferrara

In tribunale

Preso a pugni sulla pista a Voghiera, due giovani davanti al giudice

Alessandra Mura
Preso a pugni sulla pista a Voghiera, due giovani davanti al giudice

Ragazzo aggredito senza movente, ipotesi di una challenge

2 MINUTI DI LETTURA





Voghiera Sono accusati di aver preso a pugni, senza apparente motivo, un loro coetaneo che, da solo, stava ballando in pista durante una serata alla Sapienza di Voghiera. Lesioni aggravate in concorso è il reato contestato a due giovani residenti a Ferrara che all’epoca dei fatti, nel giugno del 2022, erano poco più che ventenni. Ieri davanti al gip la vittima si è costituita parte civile assistita dall’avvocata Monica Pedriali, poi l’udienza preliminare proseguirà il 10 dicembre per decidere sulla richiesta di rito abbreviato - condizionato all’audizione di un testimone - avanzata da uno degli imputati, a cui probabilmente si assocerà anche la difesa del secondo imputato, che al momento non si trova in Italia, e per il quale il suo legale ha chiesto un rinvio.
A impressionare, in questa vicenda, è non solo l’intensità della violenza, ma anche il fatto che, a quanto risulta dalle dichiarazioni della vittima, sia stata del tutto slegata da qualsiasi “movente”. Al punto da far ipotizzare, tra le varie spiegazioni, che all’origine dell’aggressione possa esserci stata una “challenge”, una sfida lanciata sui social. Quel che è certo è che il ragazzo, colpito prima alla mandibola e poi all’occhio destro, aveva riportato lesioni con una prognosi di oltre 40 giorni, e gli strascichi di quei traumi erano stati lunghissimi e molto dolorosi, con conseguenze che sta tuttora scontando. Quella sera all’agriturismo era stata organizzata una festa denominata “Bugadara”, e il ragazzo si era messo a ballare da solo in pista. I due aggressori, aveva poi riferito agli inquirenti, li conosceva solo di vista ma non aveva avuto mai nulla a che fare con loro, non c’erano insomma “conti in sospeso” che avrebbero potuto scatenare la loro furia.
A un certo punto era stato avvicinato e preso a cazzotti dai due, che poi si erano allontanati. Sul momento al ferito era stata solo applicato del ghiaccio, e soltanto una volta tornato a casa era stato portato al pronto soccorso dai familiari, allarmati dalle sue condizioni. All’ospedale gli erano stati riscontrati vari traumi e contusioni, con una prognosi di oltre 40 giorni e la necessità di intervenire più volte per sistemare le fratture. In seguito alla denuncia sporta dalla vittima, i due giovani erano stati così indagati per lesioni aggravate in concorso, con richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero. Da parte loro, gli imputati hanno sempre respinto le accuse, sostenendo di non essere stati loro a colpire il ragazzo, che pure li ha indicati come i suoi aggressori. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA