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Ferrara, San Paolo si rivela: affreschi emersi durante il restauro della chiesa

Margherita Goberti
Ferrara, San Paolo si rivela: affreschi emersi durante il restauro della chiesa

L’ipotesi della storica dell’arte Barbara Giordano

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Ferrara Ancora una sorpresa arriva dalla chiesa di San Paolo di corso Porta Reno. Secondo la storica dell’arte Barbara Giordano, gli elementi su due dei lacerti del XIV secolo nella parete occidentale nascosta della chiesa (la mano aperta, l’aureola, il drago) porterebbero ad individuare nell’immagine ritrovata quella di Santa Margherita d’Antiochia, la santa laica protrettrice delle partorienti e dei cavalieri. Già nel 1991 durante i controlli effettuati in previsione del restauro furono trovate sul muro interno della chiesa, in confine con il chiostro, tracce straordinarie di affreschi risalenti ad epoche differenti che ripercorrono la parabola storico-artistica del complesso. Partendo da sinistra verso destra, lungo l’asse corrispondente alla navata destra della chiesa, sulla parete retrostante appartenente in origine a San Paolo Vecchio, una delle immagini più suggestive è quella della Madonna con Bambino che per assonanze stilistiche viene collocata, secondo Valentina Cisterna, nell’ambito del terzo Maestro di S. Antonio in Polesine, l’artista attivo a Ferrara nella metà del 1300 nel convento della Beata Beatrice d’Este. Quindi l’affresco di S. Paolo potrebbe benissimo risalire al 1350.
L’analisi approfondita, con la tecnologia operata da monsignor Massimo Manservigi per il rilievo in 3d insieme all’èquipe di Assorestauro, ha consentito di vedere altri particolari su uno spazio che resta comunque inaccessibile al pubblico e totalmente privo di illuminazione. A sinistra della Madonna con Bambino si delinea una figura femminile molto danneggiata la cui interezza viene interrotta da una fessurazione molto ampia tamponata da mattoni e calce. Si individua il volto, l’aureola, un abito di forgia nobiliare e una mano spalancata in atto di stupore o di difesa. Sotto il trono della Madonna si intravedono sagome molto rovinate e di difficile lettura, probabilmente un cavaliere in ginocchio verso cui si rivolgono lo sguardo e la manina benedicente di Gesù, e alle sue spalle i lacerti a graffito di un paio di corna, fiamme arricciate e una testa che nulla ha di umano ma che richiamano l’iconografia del drago.
Dopo la prima reazione che ha associato l’affresco alla leggenda di S. Giorgio e alla fanciulla da lui salvata, è sorto un dubbio: perché la figura femminile non essendo una santa ma una nobildonna ha sul capo un’aureola e lo sguardo della Madonna non si rivolge a lei? Si è arrivati a pensare che si trattasse di un ex voto su un muro mariano.
Santa Margherita d’Antiochia, nata nel 275 d.C., dichiaratasi cristiana durante il tentativo di seduzione da parte del prefetto Ollario e da lui incarcerata, venne visitata dal demonio sotto forma di drago e da lui inghiottita. Lei però gli squarciò il ventre con un crocifisso liberandosi; da qui l’attribuzione di protrettrice delle partorienti. C’è poi un’altra versione che la vede combattere il drago schiacciandolo sotto il calcagno e in questo caso la figura del cavaliere sarebbe quella di un futuro padre che la invoca. C’è poi un’altra immagine nella seconda cappella alla sinistra della Vergine col Bambino con il mantello blu: una figura femminile con aureola, riccamente vestita e con una sorta di crocefisso tra le mani, forse quello con cui Margherita d’Antiochia si liberò dal drago. Secondo Barbara Giordano siamo di fronte a due raffigurazioni che confermerebbero l’ipotesi della santa

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