Ferrara, il Terzo Settore sotto sfratto: «Il Comune apra al dialogo»
Chiara Sapigni (Centro servizi volontariato): «Ci dicano se ciò che facciamo qui è utile»
Ferrara Una campagna di sensibilizzazione pubblica, un tavolo permanente di confronto partecipato con le istituzioni e un incontro ufficiale col sindaco Alan Fabbri. Sono questi i punti principali che costituiscono l’appello lanciato dal Terzo Settore ferrarese, firmato da ben 89 associazioni di volontariato.
Un appello accorato in procinto di una data importantissima: il 31 dicembre infatti scade il contratto di comodato d’uso (già attualmente in proroga) per la sede del Centro di Servizi per il Volontariato di via Ravenna 52, casa di molte realtà associative. Il Comune dal canto suo ha proposto l’ex sede Coldiretti di via Bologna 637 attualmente in fase di riqualificazione. Il Csv ha obiettato sottolineando le difficoltà che molti soci avrebbero a raggiungere una location così distante dal centro cittadino. Da qui lo stallo e l’esigenza dell’associazionismo ferrarese di far sentire la propria voce.
A raccontare le origini dell’appello è Chiara Bertolasi, portavoce del Forum provinciale del Terzo Settore: «Il Forum è un ente politico non partitico. Siamo qui perché 89 associazioni ferraresi hanno sottoscritto l’appello del terzo settore esprimendo forza, solidarietà e partecipazione. Crediamo in una comunità che non lascia nessuno indietro e rivendichiamo un ruolo stabile nei processi decisionali lavorando sul concetto di amministrazione condivisa. L’appello affronta anche il tema degli spazi per le nostre attività. I comuni si dotano di regolamenti rispetto ai quali il supporto si dà anche tramite gli spazi in concessione. Non è un capriccio ma è la rivendicazione per le attività dedicate anche persone fragili che faticano a raggiungere luoghi lontano dalla città».
Nei dettagli della situazione entra Chiara Sapigni, vicepresidente del Csv: «Non siamo semplici tappabuchi o un passatempo ma abbiamo un ruolo che nessun altro ha perseguendo obiettivi come il bene comune. Per questo vogliamo avere una voce e avviare una campagna di sensibilizzazione per far capire cosa facciamo qui e perché. Il tavolo permanente avrà poi un ruolo di confronto e dialogo con tutti mentre la terza azione è più specifica. A più riprese infatti Forum, Csv ed associazioni hanno richiesto un incontro con il sindaco Fabbri e l’assessore Coletti senza però ottenerlo. Il 31 dicembre scade il comodato con il Comune per quanto riguarda questa sede. Spostarci in fondo a via Bologna creerebbe grosse difficoltà a molti associati. Emblematici anche i casi di associazione come Cittadini del mondo che ha la scadenza a fine mese, oppure La Resistenza che da mesi non può accedere ai propri locali. C’è una difficoltà di rapporti con l’amministrazione comunale, non vogliamo decidere ma solo essere ascoltati».
Sapigni poi prosegue: «A ottobre dell'anno scorso ci è stato prospettato lo spostamento in via Bologna per motivi di riassegnazione di questa sede, a chi o a quale scopo ancora non si sa. Può essere che non riusciamo a far capire esattamente cosa si fa in questo luogo ma tutti i tentativi di contatti formali ed informali con l’amministrazione comunale non hanno portato a una soluzione. Non vogliamo uno scontro o contrapposizioni ma trovare un luogo adeguato, posto che ci piacerebbe sicuramente rimanere qui. Abbiamo provato a coinvolgere altre istituzioni come l’Asl per gli spazi di Cittadella San Rocco ma i costi per il recupero sono troppo alti».
L’ex assessore conclude: «È considerata utile l’attività che si svolge qui? Sì o no? Il volontariato non deve essere considerato solo con le emergenze ma va sostenuto. È senz’altro un diritto dell’amministrazione comunale decidere come usare proprio patrimonio immobiliare. Però serve collaborazione: se non ci sono spazi li si chieda ad altre istituzioni come Università, Prefettura o Difesa. L’amministrazione faccia questo sforzo».
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