Ferrara, chat proibite con un’alunna: per il prof ok alla messa alla prova
Ritenuta congrua la proposta di risarcimento a favore della famiglia
Ferrara Un percorso psicologico in atto, una proposta risarcitoria ritenuta congrua sia dalle persone offese che dal giudice, che ha dato luce verde alla definizione del procedimento con la messa alla prova in servizi di pubblica utilità, il cui buon esito estinguerà il reato.
Dal punto di vista processuale sembra destinata a chiudersi così la triste e brutta vicenda del professore di una scuola media della provincia accusato di adescamento di minore per un lungo scambio di messaggi dal contenuto anche di tipo sessuale con una sua studentessa in condizioni di fragilità psicologica.
Ieri mattina, appurato che una parte del risarcimento è già stata pagata alla famiglia (assistita dall’avvocato Simone Bianchi) e avendo considerato congrua alla gravità dell’atto compiuto la somma complessivamente proposta, il giudice ha dato una valutazione positiva anche del percorso di recupero intrapreso dallo stesso imputato. A gennaio vi sarà una nuova udienza per la valutazione dell’altro percorso, quello che verrà redatto insieme all’Ufficio per l’esecuzione penale esterna che, nel caso venga ritenuto idoneo dal giudice, porterà alla sospensione del procedimento penale fino al suo completamento.
Il professore – difeso dall’avvocato Darien Levani – è accusato di aver scambiato quasi 11mila messaggi con l’alunna, poco più che una bambina, alcuni dei quali con esplicite allusioni di tipo sessuale e di rapporti di quella natura tra loro due. Un atteggiamento, quello del professore, ancora più grave se si considera che è stato attuato all’interno di un rapporto non solo professore-alunna, ma iniziato anche come di sostegno e aiuto per la giovane, che in lui aveva visto e trovato un sostegno a fronte delle sue difficoltà a livello familiare. Un rapporto che poi, per mano del professore, dalle chat si stava piano piano trasferendo anche nei rapporti fisici, ad esempio con abbracci che iniziavano ad assumere sempre più un significato di natura sentimentale e sessuale. Una situazione che è stata scoperta infine dalla madre della giovane, che si è accorta – anche perché allarmata dalla sorella – che qualcosa non andava e ha così deciso di leggere il contenuto delle chat presenti nel telefonino di sua figlia, trovando una serie di conversazioni, anche notturne, tra sua figlia e il prof dal contenuto non tollerabile.
«Ora spero che la bambina possa superare questo momento estremamente complesso», commenta l’avvocato Bianchi.
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