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Ricorso in ritardo, i No biogas contro il Comune di Ferrara: «Incompetenza o malafede?»

Ricorso in ritardo, i No biogas contro il Comune di Ferrara: «Incompetenza o malafede?»

Comitati critici dopo la bocciatura del ricorso sulla centrale di Gaibanella

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Ferrara Dopo la bocciatura da parte del Tar dell’Emilia-Romagna riguardo al ricorso del Comune di Ferrara sulla realizzazione dell’impianto a biometano di Gaibanella, arriva la dura reazione del coordinamento No biogas assieme a Rete Giustizia Climatica Ferrara.
«In primo luogo – spiegano le associazioni – ci tocca notare che il ricorso non è mai stato reso pubblico e, quindi, non è dato conoscere le motivazioni che lo hanno supportato. Anche questo denota l’idea di “partecipazione” che continua a provenire dall’Amministrazione comunale di Ferrara. Poi, come abbiamo sollevato anche in passato, ci tocca rimarcare come l’Amministrazione abbia usato due pesi e due misure rispetto a situazioni analoghe. Si è proceduto al ricorso rispetto all’impianto di Gaibanella e nulla di tutto ciò è stato messo in campo per quanto riguarda l’impianto di Villanova».
I comitati incalzano: «Soprattutto, però, non può non colpire il fatto che il ricorso sia stato rigettato perché presentato in ritardo rispetto ai tempi previsti per tale atto. Non si può certamente invocare come scusante il dimezzamento dei tempi per i ricorsi al Tar sugli impianti che usufruiscono dei finanziamenti provenienti dal Pnrr, come quelli relativi al biometano. Questo ritardo ingiustificato, oltre a evidenziare lo spreco di soldi pubblici, fa emergere come l’Amministrazione comunale si sia mossa in termini assolutamente incomprensibili e inaccettabili. Dapprima il Consiglio comunale, all’unanimità, il 2 dicembre 2024 decide di opporsi all’autorizzazione dell’impianto, poi il sindaco, in pompa magna, si presenta alla Conferenza dei servizi indetta da Arpae per annunciare la forte opposizione dell’Amministrazione comunale e, successivamente, proclama di ricorrere al Tar».
«A fronte del ritardo con cui esso è stato fatto – concludono i comitati – non si può che trarre una conclusione: o l’amministrazione comunale si è mossa in modo del tutto incompetente e dilettantesco, oppure siamo di fronte ad una scelta voluta, di chi afferma pubblicamente di contrastare la proliferazione di impianti di biometano e poi, al riparo dei riflettori, si comporta perché tutto ciò avvenga».

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