La Nuova Ferrara

Ferrara

La classifica

Legambiente dà le pagelle, Ferrara un passettino indietro

Nicolas Stochino
Legambiente dà le pagelle, Ferrara un passettino indietro

Punti critici restano uso del suolo, qualità dell’aria e quantità di rifiuti. Nel rapporto di Legambiente Ferrara in 17ª posizione (-6 sul 2024).

3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Un passo indietro non indifferente quello che porta Ferrara a scendere dall’11° del 2024 al 17° posto di quest’anno: è l’immagine che emerge da Ecosistema Urbano, il report di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, che misura la sostenibilità ambientale dei 106 capoluoghi di provincia. Con un punteggio complessivo del 65,58%, in calo rispetto al 71,14% dello scorso anno, il capoluogo estense registra un arretramento di sei posizioni, pur confermandosi tra le città medio-piccole più virtuose del Paese.
Il rapporto – giunto alla 32ª edizione – restituisce, come osserva Il Sole 24 Ore, «un quadro di relativa stabilità, ma con un piccolo “meno” rispetto all’anno scorso». Le città italiane continuano a mostrare difficoltà strutturali nei settori dell’aria, della mobilità e del consumo di suolo, mentre avanzano le performance legate alla gestione dei rifiuti e al risparmio idrico.
Ferrara conferma il primo posto assoluto nella raccolta differenziata, con un impressionante 88,3%, risultato che la pone al vertice nazionale davanti a Treviso e Cesena. Ma questo primato si accompagna a un dato che ne ridimensiona l’impatto: i rifiuti prodotti pro capite sono 663,5 kg all’anno, valore che colloca la città al 97° posto. Un paradosso che richiama alla necessità di ridurre alla fonte la produzione di scarti, non solo di gestirli in modo efficiente.
Sul fronte della qualità dell’aria, Ferrara mostra un andamento contrastante. Il biossido di azoto cala sensibilmente, facendo guadagnare 20 posizioni (22ª). Stabile invece la concentrazione di Pm10 (62ª posizione), mentre ozono e Pm2,5 restano i punti dolenti: i giorni di superamento dell’ozono aumentano a 45 e le polveri sottili restano alte.
Nella sezione dedicata alla mobilità, Ferrara conferma la sua vocazione ciclabile: 10ª per piste ciclabili con 24,5 metri equivalenti ogni 100 abitanti, cinque posizioni meglio dello scorso anno. Resta alta anche la densità di zone a traffico limitato, 6ª con 990 mq ogni 100 abitanti, un dato in crescita. Tuttavia, il quadro complessivo del trasporto pubblico è più fragile: i passeggeri scendono a 70,9 viaggi annui pro capite (33ª, -6 posizioni rispetto al 2024) e l’offerta si riduce leggermente (70ª). Anche il tasso di motorizzazione sale lievemente a 66,9 auto ogni 100 abitanti, un segnale di persistenza dell’auto privata come mezzo dominante.

Il verde urbano segna un importante passo avanti: Ferrara entra nella top 5 nazionale (5ª) con 40,3 mq di verde accessibile per abitante, un balzo in avanti di nove posizioni rispetto al 2024. In aumento anche il patrimonio arboreo (31,3 alberi ogni 100 abitanti).
Resta invece fermo uno dei punti critici storici: l’uso efficiente del suolo, con un indice di 4 che la mantiene al 93° posto. Peggiora anche il trend del consumo di suolo, 78° con 12,4 mq per abitante (-16 posizioni).
Sul fronte idrico, la dispersione della rete migliora leggermente (31,7%, 49ª), mentre i consumi crescono - di poco - a 140,6 litri giornalieri per abitante. In tema di energia rinnovabile, Ferrara registra un lieve arretramento: 25ª per potenza solare installata su edifici pubblici, perdendo sette posizioni.
A livello generale, il podio 2025 torna a essere occupato da Trento, Mantova e Bergamo, con l’Emilia-Romagna che esce dalle prime tre posizioni ma mantiene una forte presenza nella fascia alta: Reggio Emilia (6ª), Parma (7ª), Rimini (8ª), Bologna (9ª) e Forlì (10ª). Come sottolinea il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, «le città italiane stanno lentamente cambiando, ma servono coraggio e visione per accelerare la transizione ecologica».
Il quadro ferrarese riflette fedelmente la tendenza nazionale: piccoli progressi ambientali ma senza un vero cambio di passo. Ferrara resta una città “in equilibrio”, con punti di eccellenza (differenziata, verde urbano, mobilità dolce) e criticità persistenti (qualità dell’aria, uso del suolo, quantità di rifiuti).

© RIPRODUZIONE RISERVATA