Pensioni, Ferrara maglia nera in Emilia Romagna e le donne sono penalizzate
Presentati i dati raccolti dall’Inps nel Rendiconto sociale provinciale 2024. Assegni inferiori rispetto alla media regionale per dipendenti e autonomi
Ferrara La presentazione del Rendiconto sociale provinciale 2024 Inps di mercoledì 22 ottobre in Sala Estense ha fornito spunti importanti per delineare la condizione del welfare nel Ferrarese.
Le pensioni
Ad emergere sono ancora una volta redditi bassi per diverse categorie di pensionati, quasi sempre inferiori alle medie regionali. Nel territorio sono 106.459 coloro che rientrano nel sistema pensionistico Inps, dei quali 2.909 sono beneficiari di pensioni o assegni sociali e 14.490 di pensioni d’accompagnamento o invalidità. Dopo il 2023, torna a crescere il numero di pensioni liquidate con un 2024 che ha fatto registrare 6.260 nuovi assegni.
I dati dell’Inps poi fanno emergere ancora una volta alcune delle criticità strutturali storiche del sistema pensionistico italiano, a partire dalla differenza di importo medio erogato a uomini e donne. L’assegno degli ex lavoratori dipendenti maschi, per quanto riguarda le ultime pensioni liquidate, tocca 2.378,5 euro, mentre alle donne spettano in media 1.638,3 euro. Entrambi i dati sono inferiori di circa 200 euro rispetto alle medie regionali.
Le maggiori criticità arrivano quando si parla di pensioni di vecchiaia, percepite da anziani i quali, spesso, hanno lavorato in nero per una vita non versando contributi in maniera più o meno consapevole. In questo caso gli importi addirittura non raggiungono le quattro cifre per le donne con 789,2 euro (media regionale 814 euro) a fronte dei 1.308 degli uomini (media regionale 1.694 euro). Se anche in questo caso gli assegni in regione sono più alti, una piccola eccezione sono gli assegni di invalidità che a Ferrara sono leggermente più cospicui. I numeri in questo caso parlano di 696,3 euro per le donne e 913,8 euro per gli uomini.
Se la passano meglio i dipendenti pubblici ferraresi con assegni che superano, per donne e uomini, rispettivamente 1.800 ed i 2.300 euro di media tra tutte le categorie.
Soffrono poi i pensionati ex lavoratori parasubordinati (medie di 775 euro per le donne e 1.690 per gli uomini) ed autonomi (assegni medi di 838,6 per le donne e 1,125 per gli uomini) anch’essi più poveri rispetto agli altri pensionati della regione.
Lavoro
Qualche numero positivo arriva dal mondo del lavoro che fa segnare un saldo occupazionale positivo, guardando ai dati del 2024, tra cessazioni di rapporti lavorativi ed assunzioni di 467 unità. La percentuale di occupazione si attesta al 69,7% ma la stabilità economica resta un miraggio per molti: il 42% dei lavoratori infatti ha un contratto part time. Buoni numeri invece arrivano dall’occupazione femminile: tra i 15 ed i 24 anni la percentuale è del 24,9% e dai 23 ai 34 anni del 72,8%. Entrambi numeri migliori rispetto alla regione. Nelle fasce d’età maschili invece solo in quella che va dai 50 ai 64 anni l’occupazione è in percentuale simile a quella degli altri territori regionali. C’è spazio per migliorare poi per quanto riguarda gli stipendi medi giornalieri: le retribuzioni ammontano a 73,8 euro per le donne e 100,4 per uomini, entrambi più bassi della media regionale.
Ammortizzatori sociali
Il rapporto Inps segnala un aumento delle domande di disoccupazione accolte (Naspi). Che nel 2024 toccano quota 12.722 aumentando di 738 unità. Dopo due anni di discesa, salgono anche le ore di cassa integrazione. Passato il “boom” dovuto alla pandemia Covid si era arrivati a 495mila ore nel 2022, salite a 841mila nel 2023 per poi arrivare ad 1 milione e 398mila lo scorso anno. Ad incidere sono ovviamente le crisi aziendali di alcune grosse realtà industriali del territorio come Berco. Infine solo la provincia di Forlì-Cesena ha accolto più domande di disoccupazione agricola col territorio ferrarese che arriva a quota 7.948 sempre nel 2024.
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