Spaccio in zona Gad a Ferrara, otto pusher sotto scacco
Chiusa l’operazione “Muretto” dei carabinieri: dopo due anni di indagini scattano le misure cautelari
Ferrara Circa un centinaio di cessioni segnalate, una trentina quelle poi finite sulla scrivania del pubblico ministero Stefano Longhi, dopo una silenziosa attività di monitoraggio realizzata dai carabinieri del Reparto operativo-nucleo investigativo, fatta anche di appostamenti e di riprese con telecamere nascoste. Sette i pusher per i quali è stata chiesta una misura cautelare, uno ormai già espulso, tutti attivi tra il 2023 e il 2024 nell’area delle mura e del sottomura di viale IV Novembre, uno dei centri nevralgici dello spaccio di stupefacenti gestito da persone di nazionalità solitamente nigeriana. Non a caso l’operazione è stata denominata “Muretto”, che riprende uno dei luoghi dove i pusher erano soliti sostare in attesa dei clienti con i quali effettuare gli scambi.
Degli otto indagati, cinque sono al momento irreperibili e non è detto che siano ancora a Ferrara, uno è già in carcere, un altro – considerato una specie di coordinatore dell’attività nell’area – è da tempo stato rimpatriato, e per un altro, un giovane di 28 anni, è stata chiesta la misura degli arresti domiciliari. Proprio lui, ieri mattina, è stato portato davanti al giudice delle indagini preliminari Giovanni Solinas per l’interrogatorio preventivo, una misura inserita di recente con la riforma voluta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio prima dell’applicazione della misura cautelare. L’indagato si è comunque avvalso della facoltà di non rispondere.
L’indagine dei carabinieri è durata diversi mesi ed è nata dalle segnalazioni provenienti dai residenti nell’area, che avevano notato il perdurare (e la ripresa dopo il parziale stop durante il lockdown per la pandemia) dell’attività di spaccio di stupefacenti nella zona di viale IV novembre, che rimane un punto molto battuto offrendo varie vie di fuga, nascondigli e zone d’ombra. I militari hanno iniziato a monitorare l’attività di un gruppo di spacciatori, hanno effettuato nel tempo anche qualche denuncia a piede libero, fermato in alcune occasioni gli acquirenti, utilizzato telecamere per immortalare le cessioni di cocaina, marijuana, hashish che avvenivano in quella piccola – ma costantemente frequentata – piazza di spaccio a cielo aperto.
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