Da Ferrara a Santiago, Interno Verde sconfina in Cile
La manifestazione nata in città arriva nella capitale cilena aprendo una ventina di giardini, tra i quali quello dell’Ambasciata italiana
Ferrara “Santiago abre sus jardines”. Santiago apre i suoi giardini: con questo annuncio in spagnolo, Interno Verde si prepara alla conquista delle Americhe. L’8 e 9 novembre, infatti, la nota rassegna alla scoperta del verde urbano per la prima volta varcherà i confini non solo nazionali, ma europei, per arrivare nella capitale del Cile. Fatto del tutto eccezionale, infatti: un evento concepito e realizzato a Ferrara è stato adottato dai cugini sudamericani che sono da mesi al lavoro per rinnovare il successo sempre crescente ottenuto dalla manifestazione in diverse città italiane.
«L’idea è nata da Costanza Bianchini, architetto cileno, che alcuni anni fa, trovandosi a Ferrara per studio, ha conosciuto noi e il festival – ha raccontato la genesi Licia Vignotto de Ilturco e Interno Verde – da allora si è messa in testa che lo voleva portare nel suo paese, ne abbiamo parlato a lungo per capire come si poteva fare e alla fine, grazie alla sua determinazione, abbiamo trovato il sostegno delle associazioni degli emiliano-romagnoli nel mondo e dell’Istituto di Cultura Italiana».
Interno Verde, incrociando agende e fusi orari, ha accompagnato a distanza gli organizzatori cileni, guidandoli passo dopo passo, sulla scorta di un’esperienza decennale, per capire cosa avesse senso o meno trasferire da una città di provincia con 130mila abitanti a una metropoli di 11 milioni di persone.
«Verranno aperti 20 giardini, non male per una prima edizione – prosegue Vignotto –, con l’obiettivo di promuovere, attraverso la visita dei giardini segreti della città latino-americana, la cultura emiliana e italiana, rafforzare il legame tra i due paesi, conservare e trasmettere la memoria della migrazione. I visitatori, camminando tra chiostri, orti botanici e parchi, incontreranno attività e prodotti che costruiranno un ponte tra terre e comunità. Dall’esposizione di ceramiche ispirate alla tradizione faentina agli approfondimenti sulle tecniche vitivinicole del delta, dalla degustazione di eccellenze tipiche come la coppa piacentina ai canti che una volta ritmavano il lavoro nei campi di canapa. Il progetto, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, grazie al bando della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo e promosso in qualità di capofila dal Comune di Piacenza, coinvolgerà attivamente le famiglie degli emigrati e i loro discendenti, le scuole di italiano, i tanti giovani che anche in tempi recenti – per i più diversi motivi – hanno deciso di trasferirsi dall’altra parte del globo».
Ci saranno giardini condominiali, di istituzioni religiose, musei, hotel e università. «Siamo molto orgogliosi – dice Vignotto – di aprire fra questi anche il giardino dell’Ambasciata italiana, luogo simbolico che dopo il golpe di Pinochet del 1973, grazie al coraggio dei funzionari dell’epoca, ha offerto rifugio a oltre 700 richiedenti asilo in cerca di un salvacondotto per fuggire dal Cile. È stato anche il luogo che ha ispirato il romanzo “La casa degli spiriti” di Isabel Allende, quindi certamente una visita da non perdere. Tra i partner cileni c’è anche un ferrarese, Nicola Schincaglia, che ha aperto una paninoteca gourmet a Santiago di grande successo e ci affiancherà in una gara di panini che faremo in un giardino. Con noi ci sarà anche un altro ferrarese emigrato, Franco Finessi, che ha realizzato un documentario dal titolo “Huerta móvil: una storia di resistenza nelle metropoli” sugli orti sociali di Santiago che proietteremo durante l’evento».
