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Giorgio Campagnoli è Tellynonpiangere, un ferrarese in gara a X Factor

Giorgio Campagnoli è Tellynonpiangere, un ferrarese in gara a X Factor

Ha frequentato il liceo artistico Dosso Dossi a Ferrara e ora è in gara al talent show di Sky nella squadra di Francesco Gabbani. La prof Calzolari: «Ha trovato nella musica il suo mezzo d’espressione privilegiato»

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Ferrara Ha studiato al liceo artistico Dosso Dossi di Ferrara una delle voci più riconoscibili della nuova edizione di X Factor. Il suo nome è Giorgio Campagnoli, ma tutti lo conoscono come Tellynonpiangere. Nato nel 2001 a Galliera, ha affondato sin dall’adolescenza le proprie radici artistiche nella città estense, dove ha iniziato a coltivare la sua sensibilità visiva e sonora.

Il nome d’arte nasce da un soprannome, “Telly”, datogli da un amico ispirandosi a un film. Dopo una caduta, un piccolo segno a forma di T rimasto sul viso ne ha rafforzato il significato: un simbolo personale, quasi una firma, di chi porta sulla pelle e nella voce la traccia di ciò che vive. Una voce che da sempre parla più della sua musica che delle sue parole.

Poche parole, ma quell’animo tormentato che tanto ha colpito i giudici del talent. Tellynonpiangere sale sul palco milanese e canta “Sui Muri” degli Psicologi: bastano poche note perché emerga “quel magone” inconfondibile dell’indie di oggi. Per Paola Iezzi, Jack La Furia, Francesco Gabbani e Achille Lauro la sua interpretazione è assolutamente real e arrivano quattro “sì”. Ai bootcamp, con “Superclassico” di Ernia, c’è la conferma definitiva.

Il giovane di Galliera approda così ai Last Call: solo tre posti a disposizione e una difficile scrematura che il suo coach Gabbani deve affrontare. Anche il suo posto è a rischio, ma come fa star male lui, nessuno. E questo oggi nella musica piace, soprattutto nel genere in cui Telly si muove: contano le emozioni strappate, quelle che arrivano agli occhi e fanno male al punto giusto. Lui lo fa con naturalezza, felpone largo, sguardo basso e pochissime parole. «Come stai?», gli chiedono i giudici. «Bene», risponde lui, epigrafico. «È andata bene?» «Sì». Fine del dialogo. «Ci stiamo lavorando – scherza Gabbani – a fine percorso sono sicuro pronuncerà una frase intera». Telly quella sedia l’ha conquistata e se l’è tenuta stretta: con “Pastello Bianco” dei Pinguini Tattici Nucleari ha convinto il suo coach e alla prima puntata dei Live ha portato “La musica non c’è” di Coez, un’altra interpretazione intensa che ha fatto applaudire il pubblico, ribattezzato “il senato” da Achille Lauro. Qualcuno tra i giudici suggerisce di uscire dai confini dell’indie, ma la sua dimensione sembra ormai trovata e passa al prossimo turno.

In questi giorni anche Ferrara fa il tifo per lui. La comunità del liceo artistico Dosso Dossi, dove ha studiato, segue con entusiasmo la sua avventura televisiva. «Giorgio – racconta la sua ex professoressa Cinzia Calzolari – ha trovato nella musica il suo mezzo d’espressione privilegiato e ha intrapreso un cammino artistico che tutti noi ci auguriamo possa portarlo al successo che merita. Durante il suo percorso scolastico ha sempre mostrato un forte interesse per la comunicazione visiva e una sensibilità particolare per la musica e la scrittura di testi».

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