Poggio Renatico, indagini chiuse sull’incidente nel quale è morto Adam Cattabriga
Per la Procura il conducente dell’altra auto era al volante in stato di ebbrezza, correva e ha invaso la corsia di marcia opposta
Poggio Renatico Una velocità di oltre il doppio rispetto al limite consentito in quel tratto di strada. Al volante sotto l’effetto delle bevande alcoliche assunte prima di mettersi alla guida. L’invasione di corsia nell’effettuare la curva. E la morte del giovane Adam Cattabriga, 19 anni, che con la sua auto procedeva nel senso di marcia opposto.
La Procura di Modena ha chiuso le indagini sull’incidente stradale avvenuto verso le 3 della notte del 4 agosto dell’anno scorso in via Mazzone, nel territorio della frazione di Mortizzuolo di Mirandola, nella direttrice collega Finale Emilia e proprio Mirandola. Lì Cattabriga ha trovato la morte mentre tornava a casa, a Poggio Renatico, dopo una serata passata insieme agli amici, tre dei quali erano con lui e che sono rimasti feriti nello scontro, ma non in maniera grave.
Cattabriga era al volante della sua Toyota Yaris, con a bordo tre amici – un ragazzo e due ragazze – quando dall’opposta direzione di marcia una Bmw Serie 1 128 gli è finita addosso, in uno scontro violentissimo che non ha lasciato scampo al 19enne poggese, deceduto sul colpo.
Secondo quanto appurato dai carabinieri in sede d’indagine e poi contestato dalla Procura, il conducente della Bmw, un ragazzo di 27 anni di Cavezzo, stava procedendo a velocità forsennata, 114 km/h nel tratto in prossimità del cavalcavia ferroviario, mentre effettuava una curva a sinistra. Limite di 50 km/h. Era ubriaco e probabilmente questo ha contribuito anche alla perdita di controllo del veicolo, che ha invaso la corsia opposta, finendo contro la Yaris di Cattabriga, uccidendolo. Nell’incidente, come detto, sono rimasti feriti anche gli amici del 19enne, ma la Procura contesta solo l’omicidio stradale.
Nei giorni scorsi la madre di Cattabriga – che per il procedimento penale si è affidata all’avvocato Giacomo Forlani – ha lasciato un cartello nel tratto di strada dove è avvenuto l’incidente. C’è scritto: «Per non dimenticare, è facile essere buoni, difficile essere giusti. Adam lo era. Giustizia e sicurezza nelle strade sia fatta».
Cattabriga lavorava al Vanilla caffè & cucina di Finale Emilia, dove era molto conosciuto. Si era iscritto da poco all’università per studiare “Design del prodotto industriale” a Bologna, dopo aver preso un anno sabbatico al termine degli studi superiori per mettere da parte qualche soldino e fare ordine sulle scelte e i tanti progetti per il suo futuro. Un futuro che gli è stato tolto dalle mani.
