Comacchio, il dolore di nonno Aldo per la morte di Gioele Fogli
Due comunità in lutto per la tragica scomparsa del ragazzo in un incidente stradale sull’Acciaioli
Comacchio Un’indagine esplorativa, la potremmo definire, quella che la Procura di Ferrara ha aperto per la morte di Gioele Fogli, il 20enne deceduto sull’Acciaioli dopo essere finito con la sua moto contro un guardrail. Un’indagine che ha lo scopo di escludere più che altro eventuali altre responsabilità nell’incidente, anche se fin da subito è emerso come il ragazzo abbia fatto tutto da solo, perdendo il controllo della moto, condotta a una velocità elevata. Nessun indagato, ovviamente, e molto probabilmente il fascicolo è destinato a venire chiuso in fretta.
Il dolore
Due interi paesi, Comacchio e Codigoro, uniti nel lutto. Ieri sera, ma anche oggi nella discoteca Caprice di Codigoro, di cui il nonno di Gioele, Aldo Succi Leonelli è proprietario, le luci sono rimaste spente e la musica si è fermata. Non riesce ancora a capacitarsi dell’accaduto nonno Aldo e ricorda che «ci siamo visti mercoledì proprio nel ristorante “Due passi sul molo” gestito, a Porto Garibaldi, da mia figlia Ilenia e da Giovanni, che sono i genitori di Gioele. Era la festa dei 25 anni di matrimonio di mia figlia e mio genero. Poi loro sono partiti per una breve vacanza a Parigi – è il racconto di nonno Aldo -, e mentre tornavano a casa, ieri pomeriggio, hanno appreso la terribile notizia. Io mi trovavo a Copparo, quando un mio amico mi ha telefonato, per dirmi che mi aspettava a Mezzogoro, davanti al cancello di casa, perché era successo qualcosa di brutto. La notizia si stava già diffondendo su internet. Quando sono tornato, ho acceso il computer e dalla foto ho riconosciuto la moto. Mi si è raggelato il sangue».
Per tutta la giornata si sono susseguite telefonate e attestazioni di cordoglio alle due famiglie Fogli e Succi Cimentini, entrambe molto conosciute e stimate a Codigoro e sulla costa per le loro attività commerciali.
Con la voce incrinata, nonno Aldo ricorda Gioele come «un ragazzo stra-buono, molto impegnato nel sociale; da boy scout aveva seguito e formato ragazzini che si erano avvicinati allo scoutismo. Era anche molto appassionato di motori e spesso seguiva le gare del suo amico Giacomo Zannini del Lido Estensi.
Cordoglio
«Questa è una tragedia grande per tutti». La sindaca, Sabina Alice Zanardi, esprime la sua vicinanza con parole di grande dolore. «Desidero far pervenire ai genitori, ai parenti e agli amici di Gioele l’affetto e la vicinanza mia e dell’intera comunità.
«Ciao Gioele. Hai fatto parte della nostra palestra con la tua energia, il tuo sorriso e la tua passione per lo sport - il ricordo degli amici della palestra New Sporting -. Per noi non eri solo un ragazzo che si allenava, ma una presenza vera, viva, parte di ciò che siamo ogni giorno. Ci mancherai in ogni allenamento, in ogni risata, in ogni momento passato insieme».
Anche a Lido Estensi, nella concessionaria e officina specializzata Zannini Moto il dolore misto a rabbia ed incredulità ha preso il sopravvento. «Avevo visto Gioele un quarto d’ora prima dell’incidente – racconta Giuseppe Zannini, ex campione di motociclismo, nonché titolare della omonima concessionaria -, perché era passato a farci visita in officina. Siamo rimasti di ghiaccio. Non ci sono parole per descrivere il dolore che proviamo io, mio figlio Giacomo e tutta la nostra famiglia, perché non erano legati solo i ragazzi da una amicizia nata per la comune passione per la moto, ma anche le nostre rispettive famiglie erano molto unite». «Era andato a farsi un giro con la moto – prosegue Zannini -, che aveva acquistato da un privato un mese fa o al massimo due. Possedeva anche un’altra moto. Mio figlio ha tanta rabbia. Si fa fatica ad accettare questa dura realtà. Anche l’altro mio figlio Cristiano conosceva bene Gioele. Aiutava la famiglia, dando una mano al loro ristorante. Si fa fatica a parlare e si resta muti, con un nodo alla gola».