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L’iniziativa

Da luogo del malaffare alla rinascita. Un archivio sentimentale delle mura di Ferrara

Stefania Andreotti
Da luogo del malaffare alla rinascita. Un archivio sentimentale delle mura di Ferrara

Il progetto ideato dall’associazione Il Turco nell’ambito di Look-Up

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Ferrara Ogni ferrarese ha ricordi legati alle mura. Chi ci giocava da piccolo, chi ci va a correre, i primi appuntamenti, le feste, le passeggiate, eventi sportivi e manifestazioni, lo sfalcio dell'erba con le pecore, ma anche la guerra e la malavita più o meno organizzata. Ne hanno viste tante quei nove chilometri di terrapieno che circondano il centro storico di Ferrara, costruiti a partire dal Medioevo per difendere la città. Oggi l’associazione IlTurco, nell’ambito del progetto comunale di rigenerazione urbana Look-Up, sta costruendo Multimura, “un archivio sentimentale” legato proprio a questa parte di Ferrara, a cui tutti possono partecipare. Basta avere aneddoti, foto, video da condividere, che poi confluiranno in una raccolta online.

«Accanto agli interventi strutturali previsti da Look-Up – spiega Licia Vignotto de IlTurco – abbiamo pensato di occuparci di un progetto socio culturale che abbracciasse tutte le mura, proprio come loro abbracciano la città, e guardasse all’evoluzione delle mura estensi in epoca contemporanea. Come sono state viste e vissute dagli abitanti della città dal ‘900 ad oggi? Sarà un percorso di studio e scoperta che si arricchirà man mano, partendo dal presupposto che sono cambiate. Se infatti Bassani le descriveva come luogo di malaffare, complice l’abbandono, la boscaglia e il buio, con il grande restauro del complesso murario iniziato negli anni ’80, sono state rilanciate come una delle principali attrazioni turistiche locali. Oggi sono divenute un elemento caratteristico e distintivo, e noi vogliamo indagare proprio questa trasformazione».

Il gruppo di lavoro di Multimura ha già iniziato la raccolta di materiali coinvolgendo la cittadinanza, oltre a tutte le istituzioni che possiedono fototeche. E sta organizzando incontri pubblici presso parrocchie, associazioni e contrade per incontrare direttamente chi vuole portare i propri ricordi, materiali e immateriali.

«Questa parte che si svolgerà nei mesi invernali, ci servirà per interrogare il passato, mentre nella primavera del 2026, ci sarà un evento nel sottomura in prossimità di Porta San Pietro, aperto a tutti, che guarderà al presente e al futuro. Sarà in collaborazione con Studio Nilo che si occupa di data visualization e proveremo una cosa mai fatta prima: una dataviz comunitaria monumentale. Ovvero costruiremo un grande grafico all’interno del quale le persone si muoveranno, a seconda delle risposte che daranno alle domande che porremo su come vivono le mura. Le riprenderemo dall’alto con un drone mostrando quelle che saranno di volta in volta le configurazioni di questo diagramma umano, che fornirà informazioni partecipate – anche fisicamente – del vissuto di ognuno».

«Il concetto di questa esperienza che sarà unica nel suo genere – afferma Nicola Guidoboni di Studio Nilo – è quello di prendere posizione, in tutti i sensi. Trovare una propria collocazione nello spazio collettivo per dare visibilità al proprio pensiero».

Per inviare le proprie memorie in forma testuale o in formato digitale, si può scrivere alla mail info@ilturco.it. Oppure si può prendere un appuntamento al numero 324 549 5715 per recarsi direttamente presso la sede dell’associazione.

I primi ricordi sono già arrivati, materiali straordinari che mostrano i cantieri per i lavori di recupero delle mura negli anni ’90, chi le ha discese con gli sci quando nevicava, chi le ha costeggiate col sup quando si sono allagate. Gli organizzatori si augurano che siano tanti ad aver voglia di aprire cuore e cassetti per partecipare al grande racconto delle mura.