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Riqualificazione

Edifici incompiuti e rifiuti a Malborghetto, bonifica in via Pasetta

Francesco Gazzuola
Edifici incompiuti e rifiuti a Malborghetto, bonifica in via Pasetta

Rilasciata l’autorizzazione di costruire in deroga alla nuova ditta

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Malborghetto di Boara Un nuovo pezzo di Ferrara si prepara alla bonifica dopo quasi vent’anni da quando fu posato la prima pietra. Risale infatti al 2007 il permesso di costruire – con inizio lavori a gennaio 2008 – di un complesso residenziale a Malborghetto in via Pasetta, strada che collega la frazione ferrarese a quell’altra di Boara, parallela alla più trafficata via Copparo e via Santa Margherita. Nello specifico, si tratta di tre edifici plurifamiliari a schiera con 12 appartamenti e un edificio monofamiliare, tutti quanti con relativo garage. Di queste abitazioni, soltanto della villetta indipendente sono stati dichiarati conclusi gli interventi nel 2017, mentre i tre edifici plurifamiliari non sono mai stati completati «a causa del fallimento della prima ditta incaricata dei lavori» riferisce l’assessore Vita Finzi Zalman, con la denuncia di inizio attività che risulta decaduta nel 2013. Nella zona sono così rimasti grossi scheletri di mattoni e pietra recintanti, con la vegetazione che ha continuato a proliferare tutt’intorno, dando anche una parvenza di incuria e degrado. E in un’area fuori dai radar cittadini, la trascuratezza pare ancora più evidente con l’abbandono di rifiuti e inerti nel terreno a fianco, trasformando di fatto via Pasetta 41 in una discarica a cielo aperto.

Il Comune ha quindi preso in mano la questione, rilasciando il permesso di costruire in deroga alla ditta Systemposa, che si occuperà «del completamento e della riqualificazione di quanto già esiste, e non di ampliare ulteriormente il volume di edificato» ha precisato l’assessore Vita Finzi durante il Consiglio comunale di lunedì scorso. È in aula che arriva il “sì” del Pd, che nella persona del capogruppo Massimo Buriani ha fatto un sopralluogo in zona, rilevando la necessità di «favorire gli interventi in tempi celeri e soprattutto che interessino anche la zona a fianco delle tre palazzine utilizzata come discarica a cielo aperto». La delibera passa e l’autorizzazione è concessa.

Il permesso di costruire prevede dunque il completamento di due dei tre edifici plurifamiliari a seguito di acquisizione dei due fabbricati all’asta per procedura fallimentare della società T-Quadro. Verrà modificato il layout distributivo interno alle singole unità immobiliari mantenendo lo stesso numero (otto); limitate le modifiche prospettiche in termini di dimensionamento delle aperture e delle finiture; realizzato il cappotto esterno. E alla fine niente portici di collegamento tra le strutture – com’era invece nel primo progetto –, in quanto non più autorizzabili con gli strumenti urbanistici vigenti. 

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