Torna la storica trattoria di Ferrara “La Gigina”, quando riapre
I nuovi proprietari del ristorante sono i soci Stabellini-Venturoli della Chiarati Sistemi. Il progetto rientra nel Pug con focus sulle Botteghe storiche
Ferrara Dopo oltre un secolo di storia e due anni di silenzio, la storica trattoria-bar La Gigina si prepara a riaprire i battenti. Il locale, attivo dal 1901 e punto di riferimento per generazioni di ferraresi, è stato acquistato quest’estate dai soci Giancarlo Stabellini e Vanni Venturoli, titolari della ditta Chiarati Sistemi, specializzata in sorveglianza e impianti d’allarme.
La trattoria era stata chiusa tra la primavera e l’estate del 2023 dal precedente proprietario, Franco Baglioni, che dopo una vita dietro il bancone aveva deciso di andare in pensione. «Già negli ultimi mesi – racconta Stabellini – Baglioni cercava qualcuno a cui cedere l’attività, ma senza successo. Quando a inizio anno un amico mi ha proposto di investire nelle mura del locale, ho capito che non poteva restare solo un investimento immobiliare».
Così, tra maggio e giugno, l’acquisto è diventato realtà. L’obiettivo è ambizioso: restituire alla comunità uno dei locali più amati, conservandone l’anima e le peculiarità architettoniche. «Alla Gigina – prosegue Stabellini – ci sono passato fin da ragazzo: era la tappa fissa dopo scuola o dopo le partite allo stadio. Persino Buffalo Bill, nel 1906, ci ha mangiato. Non potevamo lasciare che tutto questo finisse. È una delle Botteghe Storiche di Ferrara e vogliamo che torni a vivere».
Per i lavori di riprogettazione i nuovi proprietari si sono affidati allo Studio Tecnico Frighi, che sta seguendo il progetto con particolare attenzione al valore storico del locale. «Il nostro intento – spiega Federico Frighi – è mantenere intatta la storicità dell’edificio, adeguandolo però alle esigenze e alle normative attuali. Il progetto si basa sul Pug, il nuovo Piano Urbanistico Generale del Comune di Ferrara, che dedica un’attenzione particolare al recupero sostenibile delle attività storiche».
Il progetto, curato in ogni dettaglio dai collaboratori Giacomo Zappaterra e Andrea Zaretta, prevede una riorganizzazione degli spazi interni e una nuova vita anche per l’esterno. «Abbiamo conservato tutto ciò che era riconoscibile della Gigina – spiega Zappaterra – ma ampliato gli ambienti in base alle normative odierne, soprattutto per quanto riguarda la cucina, che sarà il cuore pulsante del locale». Sotto studio è anche il piano superiore, un tempo abitazione della famiglia Baglioni. «L’idea – continua Zappaterra – è quella di trasformarlo in una piccola locanda per chi arriva da fuori o per chi vuole fermarsi a dormire dopo cena».
Sul fronte estetico, Zaretta annuncia un intervento di restauro conservativo: «Cercheremo di mantenere il più possibile l’arredamento originale, adeguandolo agli standard moderni. Recupereremo il bancone storico in legno, anche se troverà una nuova collocazione. L’obiettivo è preservare la memoria visiva del locale, mantenendo però comfort e funzionalità attuali».
Il cantiere aprirà ufficialmente una volta ricevuta l’approvazione e la speranza dei proprietari è di riaprire La Gigina nel 2026. «Se dobbiamo darci una data – conclude Stabellini –, puntiamo ad aprire per Pasqua. Una volta terminata la ristrutturazione cercheremo qualcuno che gestisca la parte culinaria, nel rispetto della tradizione ferrarese. L’obiettivo è semplice: far sì che presto, di nuovo, i ferraresi possano dire “ci vediamo alla Gigina”».
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