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Addio sportelli bancari, in 8 anni chiuse 80 filiali a Ferrara

Addio sportelli bancari, in 8 anni chiuse 80 filiali a Ferrara

Nel 2017 le sedi in provincia erano 209, contro le 129 di oggi. A 10 anni dal decreto Salvabanche la città ha perso 35 filiali

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Ferrara Quando la Cassa di Risparmio di Ferrara esalò l’ultimo e definitivo respiro nel novembre del 2017, venendo cancellata dal sistema bancario dopo 179 anni di attività, si abbatté un vero e proprio tsunami sul numero degli sportelli bancari operanti nel nostro territorio. Da allora sempre meno filiali o agenzie bancarie si trovano in provincia e sempre più paesi e frazioni, anche con un discreto numero di abitanti, sono stati privati di un servizio che per anni ha costituito una peculiarità del sistema economico locale.

Oggi, in occasione della 101ª Giornata mondiale del Risparmio, è l’occasione per verificare come in soli 8 anni è cambiato lo scenario ferrarese, che non ha più una banca del territorio con sede in provincia. Dopo l’operazione Bper-Carife c’è stata infatti quella del Credito Emiliano che ha incorporato la Cassa di Risparmio di Cento. Il dato più significativo della moria di agenzia e filiali bancarie è il -38% di sportelli rispetto al 2017. Nel novembre di quell’anno, pochi giorni prima che Bper rilevasse definitivamente la Carife alla modica cifra di 1 euro, gli sportelli in tutto il territorio della provincia di Ferrara erano 209 in rappresentanza di 28 istituti di credito. La banca, anche nelle località più piccole, era uno dei servizi più richiesti, insieme alla posta e alla farmacia ed erano pochissimi i centri che ne erano sprovvisti. Dopo il periodo espansionistico di Carife e di conseguenza della concorrenza per contrastare il mercato alla banca del territorio, in questi anni recenti si è assistito ad una rapida azione nelle operazioni di chiusura degli sportelli. E con gli ultimi tagli, solo parzialmente bilanciati dall’apertura di qualche sportello soprattutto da parte delle banche più piccole, per lo più di credito cooperativo, si è arrivati ad averne 129 tra agenzie e filiali, ovvero 80 in meno rispetto a fine 2017 che segna un’annata spartiacque per le banche nel Ferrarese. E gli istituti di credito rappresentati sul territorio sono scesi a quota 22 (6 in meno) anche per effetto di alcune incorporazioni e della scomparsa delle banche ferraresi.

Come detto, a porre il via a quel processo di cura dimagrante che ha sfoltito quasi il 40% degli sportelli bancari nel ferrarese è stata soprattutto la triste fine di Carife. Sono le cifre a parlare. Prima della sua definitiva cancellazione la Cassa di Risparmio di Ferrara aveva 73 sportelli in provincia e Bper dal canto suo ne portava in dote 14. La banca popolare dell’Emilia Romagna si è trovata così, dopo l’acquisizione di Carife, ad avere 87 sportelli in provincia da gestire, tra l’altro con doppie presenze in più centri. E così in questi ultimi anni si è assistito ad un progressivo sfoltimento delle presenze sul territorio con un piano tagli che finora ha avuto sette step, portando ora gli sportelli Bper a quota 26, con un taglio di 61 punti bancari. Una sparizione di oltre i due terzi degli sportelli Bper di 8 anni fa sul territorio ferrarese.

Nel comune di Ferrara (frazioni comprese) gli sportelli di tutte le banche sono passati da 79 nel 2017 agli attuali 44, a Cento da 22 a 20, a Comacchio da 17 a 11, ad Argenta da 14 a 9, solo per citare i centri più grandi. Ma non è solo Bper ad aver fatto tagli in questa fase, anche Credem dopo aver assorbito la Cassa di Risparmio di Cento che da sola aveva 8 anni fa 23 sportelli, ora ne ha 17. Ancora più significativa la riduzione del Monte dei Paschi Siena che in pochi anni è passato da 26 agli attuali 15. Calp lieve per Unicredit e sostanziale tenuta per Intesa Sanpaolo e le sue “sorelle”. C’è fermento comunque nelle banche di credito cooperativo e nelle piccole realtà rurali che contendono a suon di offerte i clienti ai colossi nazionali e internazionali.

Il 22 novembre saranno trascorsi 10 anni da quel decreto Salvabanche che ha provocato tanti danni all’economia ferrarese, non solo alla principale banca del territorio con la sua cancellazione e alla fondazione bancaria costretta a migrare, ma anche a tanti risparmiatori che hanno perso investimenti, cancellati con un colpo di spugna in una notte. Un duro colpo che ha fortemente minato la credibilità del sistema bancario a Ferrara e anche dopo 10 anni la ferita resta ancora aperta.  

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