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Il caso

Ferrara, stalking e messa alla gogna sui social con finte proposte sessuali

Alessandra Mura
Ferrara, stalking e messa alla gogna sui social con finte proposte sessuali

Donna perseguitata dai vicini, due stalker rischiano il processo

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Ferrara I suoi vicini di casa erano diventati i suoi tormentatori, per tre anni non le hanno risparmiato nulla del campionario degli atti persecutori, dando prova di feroce inventiva.

Stalking in concorso, sostituzione di persona e diffamazione sono i reati che la procura al termine delle indagini contesta a un uomo di 48 anni e a una donna di 65 anni residenti nel Ferrarese. Con l’aggiunta, per lei, di simulazione di reato per aver cercato di sottrarsi alle proprie responsabilità dicendo che qualcuno le aveva hackerato gli account social.

Non è ben chiaro il motivo che ha scatenato un’ostilità che, dal 2022 e fino al febbraio scorso, non ha dato tregua alla vittima, ma è certo che i due vicini sono riusciti a rendere la sua vita insopportabile. La loro arma più affilata sono stati i social media, utilizzati per screditarla, diffamarla, coprirla di insulti e minacce di aggressione.

Tra i loro propositi: colpirla con una pietra avvolta in un asciugamano, così da non lasciare segni e simulare un incidente; stordirla per poterla violentare con la partecipazione di un tossicodipendente non meglio identificato; costringerla ad avere rapporti sessuali con cani. Il tutto accompagnato da richieste insistenti di foto intime e biancheria, appostamenti sotto casa e sguardi minacciosi, aggressioni verbali e attentati alla sua incolumità cospargendo di olio i gradini della sua abitazione.

La vittima era stata inoltre esposta a una sgraditissima popolarità social attraverso un falso profilo creato da uno dei persecutori (il 48enne) su un sito di incontri. A suo nome erano state quindi diffuse proposte di prestazioni sessuali su Facebook, Instagram, Bakeka Incontri, Badoo e Giorgia Romeo. E a rendere il tutto ancora più grottesco, anche una serie di fotografie in cui lo stalker, travestito da donna e indossando una mascherina, si spacciava per la malcapitata. E se quest’ultima, per difendersi nel mondo reale, chiedeva aiuto ad amici e parenti per essere accompagnata a casa, si ritrovava ancora più indifesa nell’inafferrabile realtà virtuale.

Disperata, la donna ha deciso di denunciare, assistita come parte offesa dall’avvocato Giacomo Forlani. Le indagini hanno evidenziato una serie di condotte a carico dei vicini configurabili nei reati di stalking in concorso e, per il 48enne, anche di sostituzione di persona e diffamazione. Una volta scoperta, la 65enne (peraltro recidiva) per discolparsi ha fatto ricorso al classico dei classici, ovvero l’utilizzo indebito dei suoi profili social da parte di sconosciuti. Guadagnando così anche l’accusa di simulazione di reato.


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