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Il caso

Lite con coltelli a Codigoro, si indaga su questioni di soldi

Katia Romagnoli
Lite con coltelli a Codigoro, si indaga su questioni di soldi

La donna, proprietaria di casa, avrebbe affittato una stanza all’uomo. I vicini esasperati: «Non è la prima volta che si sentono urla nell’appartamento»

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Codigoro Emergono nuovi particolari sulla lite degenerata in via Fermi a Codigoro, nella serata di Ognissanti, finita nel sangue. La donna, proprietaria dell’alloggio teatro dell’aggressione, secondo quanto si è appreso, avrebbe subaffittato una stanza della propria abitazione all’uomo rimasto ferito più gravemente, ma le indagini anche in questo senso sono ancora in corso.

Tra i due, entrambi quarantenni e già noti alle forze dell’ordine, la convivenza si sarebbe presto rivelata difficile, anche a causa di problemi di natura economica. Proprio una discussione legata a questioni di soldi avrebbe acceso l’ennesima lite di sabato sera, culminata con il ferimento reciproco e con l’uso, ancora da chiarire nel dettaglio, a uno o più coltelli.

Le indagini Sull’episodio indagano i carabinieri di Codigoro, che mantengono il più stretto riserbo. Solo nei prossimi giorni sarà possibile capire se ci saranno eventuali provvedimenti e/o iscritti nel registro degli indagati. La donna, medicata prima all’interno della propria abitazione e subito dopo, al pronto soccorso dell’ospedale del Delta per ferite giudicate meno gravi rispetto a quelle riportate dall’uomo, è già stata dimessa e ha potuto fare ritorno a casa.

Il quartiere, ancora scosso per l’accaduto, continua a interrogarsi sulle grida e sul lancio di oggetti avvertito anche in altre occasioni, a seguito delle quali, proprio per evitare conseguenze peggiori, erano sempre stati chiamati a intervenire i carabinieri. L’area residenziale, situata a breve distanza dal centro di Codigoro è da sempre considerata un quartiere tranquillo, dove tutti si conoscono di persona. «Già in passato – come hanno ricordato i vicini – non sono mancati, in quell’appartamento, momenti di tensione tra i due coinquilini. Ogni volta che si sentivano urla, solo con l’intervento delle forze dell’ordine le acque si calmavano». C’è anche chi, solamente dopo l’arrivo delle ambulanze e dei carabinieri, ha preferito uscire di casa, per stemperare ansia e preoccupazioni per un episodio, che avrebbe potuto dare origine a conseguenze ben più gravi. «Ieri sera (sabato, ndr) siamo usciti di casa dopo l’arrivo delle ambulanze e della pattuglia dei carabinieri e siamo andati a cena da parenti – ha ammesso una coppia di vicini –, per non continuare ad assistere a circostanze imbarazzanti, che si sono ripetute in passato. In questo quartiere ci sono anche bambini e famiglie che escono a passeggio con il cane a tutte le ore. Non ci saremmo mai aspettati di vedere due vicini sanguinanti partire sopra l’ambulanza dopo l’ennesima lite. Speriamo che episodi come quello di sabato sera non si ripetano più».

Le indagini dei carabinieri si focalizzeranno sul movente e sull’uso di uno o più coltelli nel diverbio poi degenerato. 

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