Patrizia, portalettere a Tresigallo: «È come attraversare un quadro»
Consegnare la posta «missione sociale». Ma quanti pacchi con l’e-commerce
 Tresigallo Negli ultimi anni si parla tanto di Tresigallo. Grazie ai social, ma anche alle tante iniziative turistiche-artistiche intraprese, la città metafisica vive una sua seconda giovinezza. La piccola capitale italiana di arte razionalista, perla della laboriosa campagna alla sinistra del Po di Volano, offre agli occhi dei viaggiatori di tutto il mondo la sua onirica bellezza. Qui gli abitanti sono gli attori principali ma allo stesso tempo spettatori di un proscenio ideale che rimanda all’arte di De Chirico. Tutto questo lo sa bene Patrizia Negossi, tresigallese e portalettere di Poste Italiane dal 1996.
 
 Con Patrizia scopriamo una Tresigallo insolita, silenziosa, vista con gli occhi di chi la percorre palmo a palmo da sempre. Sfaccettature di vita quotidiana, invisibile ai più. Infatti, in ogni condizione atmosferica, tutti i giorni, Patrizia arriva dal centro di distribuzione di Copparo per consegnare corrispondenza e pacchi a suoi concittadini. Con la sua inconfondibile divisa gialla, rivela che «consegnare la posta qui è come attraversare un quadro. Le linee sono perfette, le strade dritte, tutto ha un equilibrio che raramente si trova altrove. In questo museo a cielo aperto, tra una consegna e l’altra, mi piace fermarmi a parlare con la gente, ascoltare i ricordi di chi qui è nato e cresciuto. Ogni giorno affiora un ricordo nuovo e ogni angolo rivela un pezzo di storia: sono luoghi vivi, che fanno parte della nostra identità».
 
 «Per me – continua Patrizia – è un privilegio lavorare qui. Ogni giorno vedo la città cambiare al ritmo delle stagioni, ma restare sempre bellissima».
 
 In questa nostra “passeggiata” con Patrizia riflettiamo su una similitudine che accompagna l’evoluzione del mestiere del portalettere con quella del luogo. Se da una parte, Tresigallo vive negli ultimi anni una sua evoluzione diventando un punto di riferimento per il turismo lento, grazie all’arrivo di fotografi, cicloturisti e appassionati di storia urbana da tutto il mondo, anche il recapito postale di pari passo segue questa linea. «Il nostro è un lavoro che negli anni è cambiato tantissimo. Con l’avvento dell’e-commerce nella borsa c’è di tutto, qualche bolletta, riviste, giornali ma soprattutto pacchi».
 
 Poste Italiane attraverso mezzi completamente elettrici preserva il benessere di questi territori contribuendo a ridurre le emissioni di co2; oppure attraverso i palmari, in dotazione ai portalettere del luogo, gestisce in modo efficace e innovativo operazioni a valore aggiunto come il pagamento dei contrassegni o il recapito su appuntamento. «Questa evoluzione non fa dimenticare ciò che non può essere cambiato, la missione sociale del portalettere e il rapporto con la gente», conclude Patrizia.
 
 Così, tra geometrie perfette e piccoli gesti quotidiani, salutiamo Tresigallo e Patrizia, un po’ Ettore e un po’ Andromaca. Nel loro abbraccio si rivelano, a vicenda, la loro anima autentica: un luogo dove l’arte incontra la vita vera. E dove con semplicità e sguardo attento, la portalettere del paese riesce a scoprire cosa unisce la bellezza architettonica e la vita di tutti i giorni.
 
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