Biometano, i residenti di Villanova: «Siamo sconcertati e increduli»
Il gruppo che si oppone alla centrale evidenzia il doppiopesismo del Comune di Ferrara. I consiglieri Pd contro il vicesindaco: «Non accettiamo lezioni di metodo da lui»
Ferrara Se il Comune ha fatto prima ricorso al Tar e poi appello al Consiglio di Stato sull’autorizzazione per la realizzazione della centrale a biometano di Gaibanella, perché non ha fatto altrettanto per Villanova? Perché due pesi e due misure per una questione simile, dove da una parte si sono invocati principi non negoziabili e dunque strenua opposizione, politica prima che giuridica, e dall’altra no?
Pare riassumibile in queste domande la posizione del gruppo “NobiometaNo Villanova”, che contesta la realizzazione, ormai nella fase di cantiere avanzato, della centrale nei pressi delle loro abitazioni. «Apprendiamo dal comunicato del vicesindaco Balboni che l’amministrazione comunale fa ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar sulla vicenda dell’autorizzazione per la realizzazione a Gaibanella dell’impianto della società Biofè. Si ripropone la stessa situazione già verificata a marzo, all’epoca del ricorso al Tar, e allo stesso modo anche ora i residenti di Villanova reagiscono con sconcerto, grande amarezza, e incredulità. All’epoca fu il sindaco Alan Fabbri a dichiarare “le distanze minime tra gli impianti e le abitazioni non sono un fattore per noi opinabile, ma sono garanzia di qualità della vita dei cittadini che in quella frazione abitano”. Oggi è il vicesindaco Balboni a ribadire che “le distanze minime fra impianti e abitazioni rappresentano un principio non negoziabile a tutela della qualità della vita dei cittadini” e che il Comune sta agendo nel rispetto delle norme e nell’interesse dei cittadini di Gaibanella. Principi sacrosanti – osserva il gruppo – che dovrebbero valere per tutti i cittadini ma per la nostra amministrazione non è così evidentemente. Da qui il nostro sconcerto e l’incredulità rispetto a quanto dichiarato dall’amministrazione riguardo la situazione di Gaibanella. È inutile dichiarare, come ha fatto il vicesindaco davanti ai residenti a Villanova, che “di questa centrale ne avremmo fatto tutti volentieri a meno” se poi non si tengono comportamenti coerenti e rispettosi del confronto e del coinvolgimento dei cittadini».
Il gruppo richiama i tratti comuni tra le due questioni, dalle distanze «identiche» dell’impianto dalla abitazioni all’opposizione del Consiglio comunale alla sua realizzazione. Rileva non ha conoscenza degli esisti del sopralluogo effettuato ad agosto dal vicesindaco e del destino delle varianti approvate dal Comune. Chiede «con forza trasparenza nelle informazioni, confronto e coinvolgimento». Sulla vicenda di Gaibanella arriva una piccata risposta dei consiglieri comunali del Pd all’attacco ricevuto dal vicesindaco nell’annuncio del ricorso dal Consiglio di Stato. All’accusa di fare opposizione senza informarsi, rispondono: «Non accettiamo lezioni di metodo da chi faceva opposizione segnalando il degrado della tomba di Torquato Tasso nella Certosa di Ferrara ignorando che il famoso poeta fosse sepolto a Roma. La nostra azione politica continuerà ad essere seria, documentata e costruttiva».
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