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L’inchiesta

Gioco d’azzardo a Ferrara, nel 2024 spesi 235 milioni di euro

Nicolas Stochino
Gioco d’azzardo a Ferrara, nel 2024 spesi 235 milioni di euro

Il Comune reagisce con il progetto “Mettiamoci in gioco”

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Ferrara Nel 2024 a Ferrara si sono giocati 234.931.901,71 euro. Una cifra che pesa, anche se risulta essere la più bassa tra i capoluoghi di provincia dell’Emilia-Romagna. Secondo il dossier “Azzardomafie” di Libera, pubblicato sabato, ogni ferrarese, bambini compresi – l’azzardo è vietato ai minori di 18 anni – ha speso in media 1.806 euro all’anno in gioco d’azzardo legale, tra slot, scommesse e piattaforme online.

Numeri che si inseriscono in un quadro nazionale preoccupante: nel 2024 in Italia sono stati spesi 157 miliardi di euro, con almeno 18 milioni di cittadini coinvolti, di cui 1,5 milioni di giocatori patologici e 1,4 milioni a rischio moderato. L’Emilia-Romagna da sola ha superato i 10 miliardi di euro giocati, con una media di 2.275 euro per abitante. La nostra regione, pur dotata di una delle normative più restrittive in Italia – 7 “semafori verdi” su 8 secondo Libera – resta terreno fertile per gli interessi mafiosi: dal 2010 al 2024 sono stati sette i clan censiti, tra cui i Casalesi e la ‘ndrina Grande Aracri, attivi anche nel settore del gioco legale.

«Dietro questi numeri ci sono persone in difficoltà – ha ricordato Luigi Ciotti, co-presidente nazionale di Libera – adolescenti, anziani, famiglie che si sfaldano nel silenzio. La politica parla di regolamentazione, ma troppo spesso resta prigioniera della logica del profitto».

Ferrara si conferma uno dei territori regionali meno colpiti dal fenomeno, ma non per questo immune. Il disturbo da gioco d’azzardo (Dga) è una realtà crescente anche qui, come segnalano i servizi del Ser.DP dell’Azienda Usl. Le modalità di gioco cambiano – meno sale slot, più scommesse e app online – ma la dipendenza resta. «La facilità d’accesso al gioco digitale abbassa drasticamente l’età dei giocatori problematici», spiegano dall’Equipe Dga.

Proprio per affrontare questo rischio, il Comune di Ferrara e diverse realtà locali hanno presentato mercoledì scorso, in residenza municipale, il progetto “Mettiamoci in gioco”, una serie di appuntamenti tra novembre e aprile 2026 per promuovere sport, socialità e consapevolezza.

L’iniziativa, promossa da Msp Italia – Comitato di Ferrara con il patrocinio del Comune, coinvolge Ser.DP Usl Ferrara, l’associazione Ludus e il centro sportivo The Padel Club. L’obiettivo, condiviso da tutti i partner, è trasformare lo sport in una palestra di vita, dove si imparano valori opposti alla logica del gioco d’azzardo: rispetto, collaborazione, resilienza.

La prossima giornata è in programma sabato al Padel Club dove si terrà il “Torneo di Padel Genitori e Figli”, accompagnato dalla “Merenda con Quizzone”, un format interattivo curato dal Ser.DP per sensibilizzare sui rischi del gioco e dell’uso eccessivo di tecnologie. Seguiranno, tra marzo e aprile, momenti di sport e benessere come una lezione di Qi Gong alla Darsena e una caccia al tesoro alla Cittadella dello Sport. Gli eventi sono gratuiti e aperti su prenotazione contattando il 339.2896636 o l’indirizzo ferrara@mspitalia.it.

Sul tema interviene anche la politica: «La presidente Meloni – dice il senatore del M5s Marco Croatti, eletto nel collegio di Ferrara – nel suo intervento alla settima Conferenza nazionale sulle dipendenze ha citato le droghe e parlato genericamente di dipendenze ma si è ben guardata dal citare espressamente il gioco d’azzardo, forse perché in questi tre anni ha agito con il suo governo proprio per sostenere spudoratamente gli interessi dei signori dell’azzardo. L’azzardopatia è una piaga terribile i cui costi sociali e sanitari sono incalcolabili». l

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