Marozzo, segnala i danni in casa e arriva l’ordinanza: «Vattene per sicurezza»
L’appello: «L’intero immobile è stato dichiarato inagibile»
Marozzo «Siamo nuovamente senza casa». La storia di Giovanni Zanini e della sua compagna Patrizia Cenacchi ha radici lontane. La coppia si è rivolta alla Nuova Ferrara già il 16 ottobre del 2019. I due vivevano in una roulotte in zona darsena a Lido degli Estensi, «ma sono disabile e non riesco più a fare questa vita». Il Comune trovò un alloggio a Lido delle Nazioni e da lì ci furono vari trasferimenti e vicissitudini, tra cui anche un ricovero in una clinica di Ferrara. Da qualche tempo Zanini e Cenacchi erano andati ad abitare a Marozzo, in affitto da una signora che è deceduta e l’eredità non è stata raccolta. In pratica, al momento l’immobile non ha un proprietario. Nel 2024 Zanini si rivolge ai tecnici del Comune e ai vigili del fuoco, perché «la nostra casa confina con un immobile abbandonato che sta crollando. Il tetto - avevano segnalato - sta già venendo giù e la situazione è molto precaria. Abbiamo chiesto di intervenire perché non ci sentiamo sicuri». Detto, fatto. Dall’ufficio preposto è stato mandato un tecnico che ha relazionato sullo stato dell’immobile, rintracciato i proprietari (che in questo caso ci sono) e intimato a provvedere con la messa in sicurezza. «Dopo un anno nessuno si è mosso - va avanti l’uomo -. Vedendo che la situazione è peggiorata e che anche all’interno del nostro appartamento si sono formate crepe importanti, così come raccomandato abbiamo chiamato nuovamente i vigili del fuoco». Ulteriori controlli ed è arrivata l’ordinanza di pochi giorni fa del sindaco: ai proprietari viene ordinato di porre immediatamente in atto ogni misura e cautela per garantire l'incolumità pubblica e privata in riferimento alle unità immobiliari in questione e alla coppia di abbandonare l’immobile per ovvi motivi di sicurezza. «Il punto - dice Zanini - è che ora non sappiamo come fare viste le mie condizioni. Ho una invalidità civile totale e permanente e bisogno un tetto sopra la testa». In realtà, «ci siamo mossi subito - precisa il sindaco di Lagosanto, Cristian Bertarelli -, trovando una sistemazione in attesa di sviluppi. Abbiamo anche invitato la coppia a rivolgersi allo sportello dei Servizi sociali, cosa che ancora non è stata fatta come da indicazioni. Le nostre porte restano aperte».
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