Treni Suzzara-Ferrara, prezzi dei biglietti aumentati «ma servizi non adeguati»
L’accusa di uno studente pendolare: «Stessi rincari degli autobus ma senza sconto abbonamenti e i disagi sulla linea restano»
Ferrara Continuano a far discutere i recenti aumenti tariffari decisi da Tper i quali, oltre ai servizi su gomma, hanno coinvolto anche quelli ferroviari che vengono trattati alla stregua di normali viaggi extraurbani.
Viene applicata infatti la tariffa 41/06 per gli abbonamenti dei pendolari la quale “è valida per la determinazione dei prezzi del servizio di trasporto integrato su gomma e su ferro, limitatamente alla sola 2ª classe, nell’ambito della rete dei servizi urbani delle dieci città capoluogo e delle città con popolazione superiore ai 50.000 abitanti della Regione Emilia- Romagna: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Carpi, Bologna, Imola, Ferrara, Ravenna, Faenza, Forlì, Cesena e Rimini”.
I prezzi per i servizi extraurbani di Tper, dell’autobus o ferroviari che siano, vengono stabiliti calcolando il numero delle zone attraversate durante il tragitto: un abbonamento mensile parte da una zona al costo di 33 euro, raggiunge i 67 euro per cinque zone attraversate fino ad un massimo di 90 euro per dieci zone.
Alla luce di questo quadro complessivo arriva la denuncia di Mattia Martinelli, uno dei tanti studenti pendolari della tratta Suzzara-Ferrara. «Studio ingegneria a Ferrara – spiega il giovane – e sono amareggiato per la considerazione che Tper e Comune di Ferrara hanno dei propri utenti e in merito ai giovani in generale». «Recentemente – prosegue – diversi giornali hanno evidenziato come dal 1 novembre di quest’anno la Tper avrebbe aumentato i costi dei biglietti singoli e scontato gli abbonamenti per l’utenza che si serve degli autobus nel bacino di Ferrara». Il punto è che il treno che viaggia sulla tratta Suzzara–Ferrara viene trattato proprio come una linea autobus.
Dunque «dobbiamo fare riferimento alla tariffazione Tper con calcolo delle zone extraurbane». Come evidenzia sempre Martinelli, tariffe e servizi non sono andati di pari passo: «Dal 1 novembre nel caso della mia tratta: Sermide-Ferrara, l’abbonamento passa da 61 euro a 67 euro, includendo il già precedente aumento nel 2022 da 57 euro a 61 euro. Nel corso di soli tre anni l’abbonamento è aumentato e il servizio è pure peggiorato. Rispetto al vecchio orario in vigore fino alla fine del 2022, quello attuale ha visto diverse corse dei treni venire sostituita da bus poiché gli orari dei treni non sono più compatibili con gli orari scolastici degli studenti, in più alcune fermate sono state soppresse».
Beffa finale, non sono previsti sconti sugli abbonamenti mensili extraurbani per gli under 27 a differenza di coloro che viaggiano nel bacino di Bologna. Lo studente conclude: «La tanto attesa elettrificazione non risolverà un bel niente, di fatto continueranno a esserci treni che percorrono interamente la tratta Suzzara-Ferrara-Rimini come dei diretti, con il poco piacevole effetto di accumulare ritardi su ritardi, in particolare il treno che i pendolari da Ferrara prendono per il rientro a casa a fine giornata (il 17624 delle 17.40) è almeno una volta a settimana in ritardo cronico di 30 o anche 50 minuti perché percorre la tratta Rimini-Ravenna-Ferrara ben nota per provocare disagi, guasti alla circolazione o altro».
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