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Negozi chiusi e in vendita, a Ferrara sono oltre 300

Andrea Mainardi
Negozi chiusi e in vendita, a Ferrara sono oltre 300

In 12 anni perso il 21,6% delle imprese sul territorio comunale, 153 immobili soltanto in centro

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Ferrara Passeggiando per il centro ma non solo, è impossibile non notare la quantità di serrande abbassate e di cartelli “vendesi” che campeggiano su quelle che una volta erano vetrine ricche di colori e prodotti. Il tema è da anni ormai centrale per quanto riguarda l’economia cittadina e le cause sono ben note: potere d’acquisto dei ferraresi che va erodendosi sempre più, affitti alti, tassazioni difficilmente sostenibili e concorrenza spietatissima di grande distribuzione e online.

Titolari cercasi Ma qual è effettivamente la situazione attuale nel territorio comunale? Facendo una rapida ricerca sul noto portale Immobiliare.it gli le attività commerciali sul mercato, sia già avviate che solamente gli immobili, sono all’incirca 320. La concentrazione più grande risulta essere nella zona centro “entro mura” con 153 attività che diventano 80 se si stringe la ricerca al cuore del centro storico, con un numero di offerte particolarmente elevato se si prendono in considerazione zone come corso Giovecca, via Garibaldi, via Palestro, via de’ Romei, piazza Repubblica, via Borgo Leoni e viale Cavour. I prezzi si aggirano in media intorno ai 130mila euro e molte proposte riguardano attività già avviate (bar, gelaterie, ristorazione, negozi), spesso con prezzi nell’ordine di 30–80 mila euro per piccole metrature, con alcune punte molto più alte per immobili di pregio o grandi superfici.

In periferia, invece, le attività in vendita sembrano più legate a contesti specifici (centri ippici, immobili grandi in zona industriale o artigianale, strutture singole) e gli annunci sono molto più radi. Nella zona di Ferrara Sud le attività in vendita sono 29, nella zona Est 22 mentre nell’area che comprende via Modena si arriva a 20. Poco o nulla invece a Nord, da Casaglia a Pontelagoscuro con sole quattro annunci e lo stesso vale per la zona Porotto-via Arginone. Guardando agli annunci economicamente più importanti, coloro che spiccano sono senz’altro l’hotel Duchessa Isabella di via Palestro in vendita per poco meno di cinque milioni di euro e l’attività di Corte Arcangeli in via Pontegradella per 3,2 milioni.

I dati Confrontando la realtà ferrarese con le altre province italiane la situazione legata alle attività imprenditoriali che hanno cessato di esistere dal 2012 al 2024, la situazione non è così nera come si potrebbe immaginare.

Secondo i dati di Confcommercio il territorio si piazza all’83° posto in Italia con una perdita di attività che si attesta al -21,6%. In regione hanno fatto meglio solamente Parma (-20,5%) e Reggio Emilia (-20,7%). Sempre grazie all’Ufficio Studi di Confcommercio che ha analizzato i dati forniti dal Centro Camere di Commercio “C. Tagliacarne”, è possibile vedere negli anni quali sono state le tipologie di attività che hanno chiuso man mano con maggior frequenza.

Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, nel 2012 erano presenti 572 attività nel centro storico e 661 al di fuori di esso. Questi numeri si sono ridotti fino alle 420 e 550 imprese attive a giugno 2024 rispettivamente dentro e fuori al cuore della città. Guardando alle tipologie di attività, i negozi di alimentari e bevande in centro storico erano 61 nel 2012, sono arrivate a 72 nel 2019 per poi crollare a 48 a giugno 2024.

Le variazioni più consistenti riguardano poi i distributori di carburante (41 nel 2012 e 20 a metà 2024), gli esercizi che vendono prodotti per uso domestico (passati in dodici anni, su tutto il territorio, da 122 ad 80) ed in generali i negozi specializzati ridotti nel medesimo lasso di tempo di 110 unità.

Nel comparto ricettivo e della somministrazione infine, ad una leggera decrescita degli alberghi è coinciso il “boom” delle altre forme di alloggio. Queste ultime sono passate, in totale tra fuori e dentro al centro storico, dall’essere 38 nel 2012 a 76 fino ad un anno e mezzo fa. Crescono poi i ristornati nel centro passati da 137 a 162 (calano invece nelle altre zone della città) mentre calano i bar che sono passati dall’essere 318 totali nel picco del 2019 a 263.


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